
MILANO
Colpevoli di maltrattamenti nei confronti dei detenuti. Sono stati condannati a pene comprese tra un anno e mezzo e quattro anni di reclusione sette agenti del carcere di San Vittore imputati per le violenze a Ismail Ltaief, un detenuto tunisino di 51 anni, tra il 2016 e il 2017. Lo ha deciso la settima sezione penale del tribunale di Milano. Altri quattro agenti imputati sono stati assolti. Il pm titolare dell’inchiesta, Leonardo Lesti, aveva chiesto condanne fino a 4 anni di carcere. Stando all’indagine, Ltaief, che si trovava in cella per un tentato omicidio avvenuto nel cosiddetto "boschetto" di Rogoredo, sarebbe stato "punito" perché nel 2011, quando era in carcere a Velletri (Roma), aveva denunciato degli agenti della polizia penitenziaria - di recente assolti dalla Corte d’Appello di Roma - per presunti furti in mensa e per percosse. I pestaggi sarebbero avvenuti pure per impedirgli di testimoniare nel processo "bis" davanti al Tribunale della cittadina laziale sulla vicenda dei furti sempre più frequenti all’interno delle mense. Secondo alcuni testimone, Ltaief "si lamentava parecchio delle ingiustizie subite dagli agenti e "anche la moglie di Ltaief avrebbe subito minacce, sempre per la vicenda di Velletri". Secondo uno dei teste, il tunisino avrebbe subito violenze fisiche e psicologiche anche a Opera: "Ltaief mi ha raccontato che nel periodo in cui era in isolamento a Opera aveva cresciuto tre paperelle, a cui si era affezionato, e che gli agenti gliele avrebbero uccise con la motivazione che avevano gente a cena".
L’imputato aveva anche scritto alcune mail al gip Laura Marchiondelli ricostruendo quanto gli accadeva; "Alle 21 un ispettore e guardie carcerarie entrano in cella, mi saltano addosso, mi picchiano con arti marziali dicendo che se vado a testimoniare a Velletri ucciderebbero mia moglie visto che, secondo loro, non mi importa della mia vita. Mentre mi pestavano hanno nominato il nome e cognome di mia moglie e la via dove abitiamo. Ho male in tutto il corpo e ho paura di avere delle rotture. La prego giudice aiuto!".La maggior parte degli imputati erano presenti oggi in aula durante la lettura della sentenza. Le motivazioni della sentenza verranno depositate entro 60 giorni. Il legale di parte civile, Matilde Sansalone dopo la lettura del dispositivo ha commentato: "Al di là della tristezza della situazione che non è edificante, esprimo soddisfazione non per le condanne, ma perché è un bene che vengano alla luce comportamenti non consoni a servitori dello Stato e che sono stati così a lungo sottaciuti". An.Gi.