
Un machete sequestrato (immagine di repertorio)
Milano, 22 luglio 2019 - Chissà cosa direbbe oggi il grande regista Luchino Visconti se facesse una passeggiata tra i caseggiati popolari di via Dalmazio Birago, a due passi da viale Argonne, dove nel 1960 aveva ambientato la storia neorealista di “Rocco e i suoi fratelli”. La realtà può superare la fantasia. Nel film, la numerosa famiglia di Rocco abitava in uno scantinato di via Birago 2. Ora, al civico 4, che racchiude circa 200 appartamenti metà di Aler e metà di privati, in una cantina della scala E vive un uomo che è diventato il tormento dei condòmini: un 47enne originario della Repubblica Dominicana, cittadino italiano senza fissa dimora e con precedenti, a suo dire in attesa di occupazione.
Sabato sera ha cercato di aggredire una ragazza e altre persone brandendo un machete di 45 centimetri, di cui trenta di lama. In due sono corsi a tenerlo fermo fino all’arrivo dei carabinieri del Nucleo Radiomobile, che lo hanno denunciato per il porto di oggetti atti ad offendere e minacce aggravate. «Abbiamo paura, quella cantina deve essere sgomberata e lui deve andarsene», l’appello degli abitanti.
Riavvolgiamo il filo. Sono le 19 di sabato, il 47enne sta urinando dentro un’aiuola del cortile quando viene notato da una ragazza di 27 anni che lo redarguisce invitandolo a coprirsi. La donna ha per mano la sua figlioletta e in quel momento sta parlando con il custode. L’uomo però non gradisce il rimprovero: minaccia e insulta, in un crescendo che culmina con l’estrazione di un machete dalla tasca dei pantaloni. «Voleva lanciarlo addosso alla donna. Io sono intervenuto per bloccarlo», racconta Alin, il custode, romeno di 24 anni. «Sono riuscito a evitare che scagliasse il machete. Quell’uomo sembrava una furia, io mi sono ferito alla mano destra», non con il machete per fortuna. Il 24enne è stato poi accompagnato in codice verde all’Istituto clinico Città Studi. Il dominicano non ha opposto resistenza ai carabinieri del Radiomobile.
«Una persona molesta, quasi sempre ubriaca. Litiga ed è aggressivo«, così lo dipingono i condòmini che si dicono esasperati per la situazione e spiegano che vive in cantina da mesi. C’è chi dice si sia trasferito lì abusivamente dopo la separazione dalla moglie, che vive in un’altra scala. Altri sostengono abbia occupato una cantina minacciando un anziano e facendosi consegnare le chiavi. Pare che non sia la prima volta che brandisca il «suo« machete, ora sequestrato dai carabinieri. «Le forze dell’ordine erano già intervenute: chiediamo lo sgombero».