
L’insegnante si è subito accorta di quel conciliabolo a bassa voce e ha capito che c’era qualcosa che uno dei suoi alunni stava mostrando agli altri. Così si è avvicinata per capire di cosa si trattasse e si è trovata davanti una pistola, finta sì ma senza tappo rosso davanti alla canna e quindi molto simile a un’arma vera. Da lì è scattata immediatamente la telefonata al 112, che ha generato un intervento altrettanto rapido dei carabinieri: il ragazzino di 14 anni, nato in Italia da genitori sudamericani, è stato denunciato per porto di oggetti atti a offendere. La sequenza quasi surreale è andata in scena due giorni fa nella sede secondaria del Capac-Politecnico del commercio e del turismo, l’istituto professionale di via Amoretti. In mattinata, durante l’orario di lezione, l’adolescente ha tirato fuori la pistola e l’ha fatta vedere ad alcuni compagni di classe, provocando inevitabilmente brusio e curiosità. Un mormorio che ha attirato l’attenzione della professoressa trentanovenne, che ha tolto l’arma dalle mani dello studente per poi consegnarla ai militari della stazione Musocco: i primi accertamenti investigativi hanno confermato che si trattava di una riproduzione, anche se a una prima occhiata poteva sembrare vera. Il minorenne, già segnalato nel recente passato per questioni di droga, è stato indagato a piede libero: ha raccontato di aver trovato la pistola in treno poco prima.
Così le forze dell’ordine sono dovute intervenire nel plesso in zona Quarto Oggiaro nel giro in due settimane. Sì, perché alle 11 del 22 ottobre era toccato ai poliziotti delle Volanti, che avevano dato ausilio ai vigili del fuoco e ai sanitari di Areu per gestire la maxi emergenza (per fortuna senza gravi conseguenze) causata da una nuvola di spray al peperoncino innescata da qualche allievo rimasto ignoto: in 37 avevano dovuto ricorrere alle cure mediche (di cui 6 in ospedale) per lievissimi sintomi da intossicazione. La scacciacani al Capac non è stata l’unica sequestrata dai carabinieri nella giornata di giovedì. Sì, perché in serata ancora i militari di Musocco, stavolta affiancati dai colleghi del Radiomobile, sono intervenuti nello stabile di via Borsa 69, al Gallaratese, per le segnalazioni di spari in cortile arrivate da più condòmini: appena arrivati, si sono resi conto che a scatenare l’allarme erano stati alcuni colpi a salve esplosi dalla scacciacani di un diciassettenne con problemi relazionali e già in cura; è stato lui stesso a consegnare una scatola con altre cartucce e a far recuperare l’arma finta, nel frattempo buttata dalla finestra.
Nicola Palma