MONICA AUTUNNO
Cronaca

“A piccoli passi“, si aprono le buste. Il Comune: "Indietro non si torna"

Melzo, si è concluso il bando per l’affidamento dell’asilo, malgrado le proteste delle famiglie dei bimbi. Il sindaco risponderà con una memoria controdeduttiva al prefetto cui si erano appellati i genitori.

“A piccoli passi“, si aprono le buste. Il Comune: "Indietro non si torna"

“A piccoli passi“, si aprono le buste. Il Comune: "Indietro non si torna"

Polemica asilo nido, scaduti i termini del bando, ora si aprono le buste. E a giorni sarà noto il nome dell’operatore, senz’altro una cooperativa, che da settembre prenderà in carico, in regime di affidamento in gestione, il nido “A piccoli passi“ di via Boves. La querelle, però, non si placa. Nelle scorse settimane le famiglie, contrarie all’esternalizzazione, avevano inoltrato un’istanza al prefetto, chiedendo la sospensione del bando, un dietrofront del Comune, o un anno di moratoria a gestione pubblica. Lunedì mattina sarà il sindaco Antonio Fusè a inviare al prefetto una memoria “controdeduttiva“, in cui saranno nuovamente esposte le ragioni della scelta. Rispetto alla quale, e almeno ad ora, indietro non si torna. Sono scaduti l’altra mattina i termini del bando comunale di affidamento del nido, pubblicato in giugno, che aveva dato il via alla crociata dei genitori, tardivamente informati dell’intenzione del Comune di esternalizzare il servizio.

La vicenda è nota: un primo sit in dei genitori con striscioni (poi rimossi dalla polizia locale) nei primissimi giorni dopo l’ufficializzazione della scelta, un incontro al nido fra genitori e amministrazione comunale la prima settimana di giugno, e poi, firmata dai rappresentanti del comitato genitori a nome delle famiglie, l’istanza prefettizia, che parla, in calce, di “interruzione di pubblico servizio“ e formalizza ancora una volta i motivi del dissenso. Didattici ed educativi in primis, ma anche formali: i tempi dell’informazione, si spiega, non hanno consentito alle famiglie di operare eventuali scelte differenti. "Riteniamo – così i genitori – scorretta e immotivata la scelta dell’amministrazione comunale: crediamo fermamente che ci possano essere valide alternative, tra queste la gestione congiunta tra pubblico e privato. Scorretto che il Comune si sia astenuto dal comunicare la sua decisione alle famiglie, privando di fatto i genitori di possibili scelte alternative. E che sempre il Comune non abbia creato i presupposti e le condizioni per garantire a bimbi piccolissimi continuità e stabilità".

Alla richiesta di chiarimenti da Milano si prepara a rispondere il sindaco. "Le motivazioni comunali sono fondanti e incontrovertibili – dice Fusè – e sono le stesse che ho esposto ai genitori. Vorrei precisare che non c’è, in alcun modo, un’interruzione del servizio. La mia speranza è che l’avvio della nuova gestione, unica possibilità per aumentare i posti al nido, porti anche a un rasserenamento del clima".