1000-Mad, la supercar a guida autonoma del Politecnico. I segreti di un avatar alle 1000 Miglia

La prima sperimentazione al mondo su vie pubbliche dal 13 giugno nella “Corsa più bella“ Progetto di ricerca con la Maserati Mc20 Cielo e il PoliMove al fianco dell’intelligenza artificiale

La presentazione del progetto 1000 MadD

La presentazione del progetto 1000 MadD

Milano, 15 aprile 2023 - Si intitola “1000-Mad“. Perché è la 1000 Miglia Autonomous Drive, ma anche perché, in fondo, "è un progetto un po’ matto e ogni innovazione ha bisogno di un pizzico di follia e di coraggio", dicono dal Politecnico di Milano , lanciando la prima sperimentazione al mondo di veicoli autonomi su strade pubbliche, nel cuore della storica competizione automobilistica.

Protagonista sarà una “supersportiva“, una Maserati MC20 Cielo, attrezzata con software, algoritmi e il robo-driver del Politecnico. Non avrà un numero ma il segno dell’infinito. Perché l’avatar guidato dall’ateneo milanese e da un co-pilota d’eccezione - Matteo Marzotto - non sfiderà i competitor in carne ed ossa, condurrà (per ora) solo alcune tratte, molto iconiche, e si concederà pure un fuori gara, ovvero un tratto autostradale della A26, con l’obiettivo di fare ricerca applicata, sul campo, guardando al futuro.

"Perché bisogna intervenire rapidamente in un processo di decarbonizzazione. Perché l’auto autonoma è il punto abilitante della rivoluzione della mobilità", sottolinea Sergio Savaresi, responsabile del progetto 1000-Mad, che con il suo team del PoliMove e la Dallara AV-21 ha conquistato per ben tre volte il primo posto mondiale all’Indy Autonomous Challenge (e il record mondiale di velocità a Cape Canaveral, nell’aprile 2022). E che adesso si mette alla prova in un percorso "ad alta varietà di contesto" in collaborazione con 1000 Miglia Srl e il supporto del Most - Centro Nazionale per la Mobilità Sostenibile, al fianco di sponsor tecnici. Si parte il 13 giugno, si conta di passare da Brescia, Ferrara, Modena, Parma, Milano, Bergamo: si è in attesa del completamento delle autorizzazioni, da parte del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, per alcune tratte. In quelle che verranno "sbloccate" prima del via, la MC20 Cielo guiderà da sola, rispettando il Codice della Strada, come previsto dalla gara di regolarità storica a tappe, che si svolge nel traffico quotidiano. Al fianco dell’avatar un co-driver umano: Matteo Marzotto, appunto, pilota e membro del Cda di 1000 Miglia srl, che ricorderà anche i 70 anni dall’ultima vittoria dello zio Giannino.

Conclusa l’edizione 2023 ci si metterà subito al lavoro per poter intraprendere nel 2024 la “Corsa più bella del mondo“ nella sua interezza. L’obiettivo è anche quello di fare conoscere la guida autonoma al grande pubblico. "Dove siamo? Agli albori, siamo quasi al livello 3 – spiega Savaresi –. Serviranno almeno 10 anni per raggiungere livelli di vera autonomia su strada. E, in mezzo, c’è una montagna enorme da scalare". Burocratica e normativa, prima di tutto: la scalata è cominciata già per la preparazione di questa prima 1000 Miglia, tra permessi e autorizzazioni, mentre si continua ad affinare la tecnologia. Milano è stato tra i primi Comuni ad accogliere la sfida e a dare il nulla osta.

"È un’iniziativa ambiziosa di ricerca - sottolinea la rettrice Donatella Sciuto -. Per la prima volta un’auto a guida autonoma entra nella 1000 Miglia per testare soluzioni per un futuro delle nostre città, non sappiamo ancora quanto vicino. Ma non abbiamo cominciato ieri, da anni portiamo avanti attività dal punto di vista tecnologico ma anche etico e sociale. E abbiamo un osservatorio sulla mobilità, per capire come le nuove tecnologie impattano sullo sviluppo sostenibile". In campo in questo progetto di punta ci sono ingegneri, designer, manager di progetto, "le tre anime del Politecnico". Che daranno anche un volto e una forma a sorpresa all’intelligenza artificiale, oltre che divise alla squadra. Ai nastri di partenza c’è anche l’ex rettore Ferruccio Resta, oggi in veste di presidente del Centro Nazionale per la Mobilità Sostenibile. Che riparte da quel Pnrr "spesso additato come qualcosa che non sta accadendo, citato per i ritardi, ma che ha tra gli asset per ridurre i divari del Paese proprio la mobilità sostenibile". "Sarà una transizione difficile, che va gestita, e uno dei driver è la digitalizzazione – spiega Resta –. La 1000 Miglia è uno strumento perfetto, con radici solide e la voglia di guardare il futuro". "D’altronde da quando è nata, nel 1927, è proprio alla 1000 Miglia che hanno fatto capolino i primi tergicristallo, l’illuminazione stradale, come pure le prime stazioni di rifornimento – sorride Beatrice Saottini, presidente di 1000 Miglia srl –. Ricordiamo la storia delle automobili, ma anche la vocazione all’innovazione".

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