
Wallis Bird
milano, 26 agosto 2016 - I cieli d’Irlanda. Come un orizzonte che non scompare, a qualsiasi latitudine ci si possa trovare. Ma nelle parole un’energia senza confini, per raccontare di una vita a volte colorata come un quadro di Chagall (si veda il singolo “To my bones”), altre così tremenda da mettere tutto a soqquadro. Quando rimettersi in piedi pare proprio impossibile. Cantautrice affascinante Wallis Bird, stasera in concerto in Triennale. Cresciuta esponenzialmente dai suoi esordi, sempre più matura e consapevole nel suo cantautorato al femminile, l’hanno paragonata alle varie Alanis Morissette, Ani DiFranco, Fiona Apple. Non senza validi motivi.
Anche se manca ancora un po’ di strada a questa ragazza del 1982, nata e cresciuta nella campagna irlandese ma ormai da tempo trasferitasi fra Londra, la Germania, Dublino. Il suo grande amore è la chitarra. Fin da quando era in culla, visto che il padre pensò bene di regalarle la prima quando ancora doveva compiere un anno. Nemmeno il babbo di Mozart era arrivato a tanto. Un grande amore che un giorno viene messo tragicamente alla prova: Wallis perde tutte le dita della mano sinistra in un incidente con un tagliaerba, gliene riescono a ricucire quattro ma per lei, mancina, ricominciare con la chitarra sembra una montagna impossibile da scalare. Non sarà così. Un po’ come successe al grandissimo Django Reinhardt. Wallis infatti non si lascia abbattere e pian piano si abitua a suonare una chitarra destrorsa capovolta, dettaglio che ha contribuito a rendere molto particolare il suo sound. Il resto è poesia, caparbietà, talento. Anche un pizzico di follia. Per un gusto peculiare che l’ha già portata a pubblicare quattro album dal 2007, facendosi apprezzare ovunque. Il quinto «Home» uscirà il 30 settembre. E sicuramente qualche anticipazione ci sarà nella scaletta di stasera. Stasera dalle 21 nel Giardino del Palazzo della Triennale, in viale Alemagna 6. Ingresso gratuito.