
L'orto botanico di Brera
Milano, 3 agosto 2019 - Oltre alle collezioni di splendide ortensie, di peonie e di piante medicinali, ce ne sono altre appartenenti al genere Salvia. E fra le specie più interessanti vi sono la Salvia sclarea, la pratensis, la transilvanica e perfino una che si chiama glutinosa. Tra i gioielli, però, spiccano i patriarchi dell’Orto, due Ginkgo biloba di 2 secoli e mezzo di vita, simbolo del giardino, i primi esemplari giunti in Europa, provenienti dalla Cina.
Un «museo vivente» a cielo aperto l’Orto botanico a Brera, che i milanesi conoscono poco ma che conviene riscoprire soprattutto se si resta in città (dal lunedì al sabato dalle 10 alle 18, via Brera, 28 chiusura dal 10 al 18 agosto). Nei suoi 5 mila metri quadrati l’Orto conserva circa 300 specie diverse; fu voluto dall’imperatrice Maria Teresa d’Austria nel 1774, insieme all’Osservatorio astronomico. Oggi l’Orto conserva l’impianto originario. Tre settori sono divisi da due vasche ellittiche: i primi due sono occupati da una serie di aiuole; il terzo è l’Arboreto, dove svettano alberi secolari. «Un giardino bellissimo e segreto nel cuore di Milano che è stato riconosciuto dal 2005 come un vero e proprio museo dalla Regione Lombardia perchè custodisce collezioni importanti per la biodiversità del nostro pianeta e piante rare», racconta il direttore Martin Kater, docente di Genetica agraria al dipartimento di Bioscienze dell’Università Statale. «Lavoreremo molto su questo concetto di museo, ma c’è interesse crescente attorno al tema del verde, dell’ecologia. Siamo solo penalizzati da una segnaletica inesistente ma il Comune sta provvedendo. Entro ottobre ci saranno delle novità, apriremo un info point e un bookshop. Nonostante tutto abbiamo 150 mila visitatori all’anno, numeri degni di un museo».
Passaggio obbligatorio per prendere un po’ di fresco è l’Arboreto, recentemente riqualificato e arricchito con una nuova zona educativa, la “Vasca dei Pensieri”. Poi a seconda delle stagioni si può godere dello spettacolo della natura, «ad esempio in primavera abbiamo delle splendide collezioni di cereali, frumenti che con i papaveri rossi fanno un effetto spettacolare», conclude Kater. L’Orto Botanico di Brera (e l’altro in Città studi) fa parte della Rete degli Orti Botanici della Lombardia insieme al quello di Bergamo “Lorenzo Rota”, il Giardino Botanico Alpino “Rezia” di Bormio, l’Orto Botanico di Pavia, il Giardino Botanico “G.E Ghirardi” di Toscolano Maderno (BS) e Villa Carlotta Museo e Giardino Botanico a Tremezzina (CO).
Una proposta, fra tutto, per chi volesse fare una gita fuoriporta: il parco di Villa Carlotta con antichi esemplari di cedri, camelie e sequoie secolari, platani immensi ed essenze esotiche.