MARIAROSA MAIOLI
Milano

Milano, Bosconavigli cresce: nel nuovo ‘bosco orizzontale’ di Stefano Boeri completato il quinto piano

Il lavoro di riqualificazione integra natura vivente e architettura nelle aree dismesse del quartiere di San Cristoforo

L’idea di allacciare tra loro la città e il territorio fluviale del Ticino e dell’Alzaia del Naviglio di Porta Ticinese, riqualificando zone dismesse e in disuso, è sempre più realtà.

Stefano Boeri Architetti, studio che lavora sul progetto Bosconavigli, ha attualmente concluso la costruzione del quinto piano dell’edificio residenziale al centro del progetto architettonico.

Un'immagine di come sarà Bosconavigli alla conclusione dei lavori
Un'immagine di come sarà Bosconavigli alla conclusione dei lavori

Bosconavigli per ora è un cantiere ma alla conclusione dei lavori si tratterà di un complesso che riprende l’idea della casa a corte, tipica della tradizione lombarda; il volume ha un andamento a spirale che consente di sfruttare la progressiva variazione delle altezze (fino al massimo di 11 livelli) per realizzare terrazzamenti verdi con l’obiettivo di favorire e massimizzare la fruizione degli spazi aperti e il rapporto con il contesto naturale circostante.

L’edificio sarà infatti contraddistinto dal verde dei terrazzamenti: 170 alberi, di 60 specie diverse, insieme ad arbusti e piante rampicanti, disposti in facciata, sulle coperture, nei giardini pensili, nei balconi e nei loggiati. Ma non solo: tutto il complesso si troverà immerso in un’oasi di verde strutturata in tre parti ovvero un parco di 3500 mq ad uso condominiale, un’area pubblica da riqualificare di oltre 7.800 mq e il futuro Parco Lineare, che sorgerà lungo il tracciato della ferrovia dismessa. 

Gli obiettivi del progetto

La visione con cui è stato ideato il progetto di Bosconavigli rappresenta il legame tra il tessuto altamente edificato della città e uno dei suoi quartieri storici, caratterizzato da edifici a bassa densità e da una presenza diffusa del verde.

Inoltre, per il suo valore ambientale, il progetto rappresenta un nuovo modo di abitare la città, nell’ottica di una crescente integrazione tra natura vivente e architettura, riprendendo il concetto già incarnato dal Bosco Verticale.

Integrazione tra spazi aperti e interni, valorizzazione del verde, dialogo con il contesto urbano e mix funzionale sono stati i principi essenziali dell’approccio progettuale, profondamente ripensato durante il periodo di pandemia per far fronte e rispondere in modo puntuale alle esigenze abitative contemporanee. A seguito del periodo di lockdown infatti il progetto ha visto una profonda trasformazione volta ad implementare gli spazi aperti di pertinenza di ogni appartamento e valorizzare il più possibile il carattere di flessibilità interna.