TOMMASO PAPA
Cronaca

Tradizione, pellet e mercato on line: così le zucche vincono la Brexit

Mantova, l’azienda Zerbinati aumenterà l’export verso il Regno Unito

Tonino Zerbinati

Mantova, 15 novembre 2016 - Zucche coltivate con i metodi dei nonni, che diventano un successo nel mercato globale on line. E superano anche lo scoglio della Brexit. È un mix vincente tra forza della tradizione e spinta a innovare la caratteristica dell’azienda agricola Zerbinati di Sermide, nella Bassa Mantovana. Un numero per tutti: Coldiretti calcola che l’uscita della Gran Bretagna dal mercato comune europeo stia costando perdite del 12% all’agricoltura italiana. Ebbene, Tonino Zerbinati e il figlio Oscar, con la loro impresa a carattere familiare, già mandano a Londra 10 quintali di prodotto al giorno, e contano di crescere di un quinto nel 2017, passando da un 8% a un 10% di export verso il Regno Unito.

Le loro previsioni si basano su una qualità che gli inglesi sembrano apprezzare e su una solida filiera commerciale. La prima la spiega Zerbinati figlio: «Nelle coltivazioni intensive da ogni pianta si ottengono una dozzina di zucche, noi scegliamo le migliori e ne selezioniamo quattro. Poi c’è la stagionatura. Negli anni ‘50 i nostri nonni mettevano le zucche al sole perché maturassero, noi le lasciamo in ambienti riscaldati a pellet. L’effetto non cambia: perdono quasi la metà del peso, ma acquistano in dolcezza e sapore».

Inoltre ogni frutto viene sigillato con la ceralacca e contrassegnato da un’etichetta elettronica che ne registra tutto il percorso. Il prezzo sale rispetto al resto del mercato: «Le quotazioni sono stagionali - spiega il giovane Oscar - nell’ultima valutazione, a fronte di 60 centesimi al chilo, le nostre zucche venivano vendute a 1,30 euro sul mercato italiano e straniero. Il consumatore però è disposto a pagare di più di fronte a una migliore qualità». L’azienda di Sermide - 30 ettari e 20 dipendenti - produce anche angurie e meloni di alta qualità, vende 6mila quintali l’anno, un 30% dei quali (ma la percentuale è destinata a salire al 39%) all’estero. Decisiva è la rete commerciale che in Inghilterra soprattutto fa capo a Natoora, multinazionale che rifornisce clienti on line, i grandi ristoranti di Londra e catene di alto livello, come Selfridges seconda solo a Harrods. Ora Natoora ha in programma di portare le zucche «dop» del Basso Mantovano a New York. Lo sbarco negli Stati Uniti è previsto a gennaio. Si calcola che il mercato di Manhattan potrà assorbire l’anno prossimo fino al 5%. «Ma contiamo di crescere anche dove siamo già in Europa- si augura Oscar Zerbinati - non solo a Londra ma a Parigi e a Berlino o Zurigo, e dove contiamo di arrivare, come a Madrid e Barcellona».