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Omicidio di Suzzara, Rosa Capuano non risponde al gip. Sequestrato il testamento del padre: la donna erede universale

La 46enne è stata arrestata due giorni fa, dopo mesi di indagini. Non è l’unica figlia della vittima ma il documento vergato nel 2016 riporta solo il suo nome

Omicidio di Suzzara, Rosa Capuano non risponde al gip. Sequestrato il testamento del padre: la donna erede universale

Suzzara (Mantova), 7 marzo 2025 – Si è tenuto questa mattina, nella Casa Circondariale di Mantova, l’interrogatorio di garanzia a carico di Rosa Capuano, la 46enne arrestata per l’omicidio di suo padre. Francesco Capuano è stato ucciso a colpi di pistola nel garage della sua abitazione a Suzzara nel Mantovano, lo scorso 23 dicembre. Alle domande del Giudice per le Indagini Preliminari, l’indagata si è avvalsa della facoltà di non rispondere.

Il  testamento

Nell’ambito degli accertamenti condotti anche dopo l’arresto della donna, i Carabinieri del Nucleo Investigativo di Mantova hanno sequestrato un testamento olografo, vergato dalla vittima nel 2016, sul quale veniva nominata la figlia Rosa sua erede universale. Il documento è stato consegnato ai Carabinieri dai familiari della vittima. Francesco Capuano e la moglie – scomparsa qualche anno fa – hanno quattro figli: al Nord, come Rosa, vive Ciro che lavora come operaio a Suzzara ma pare avesse rapporti più sporadici col padre rispetto alla sorella. Al Sud, invece, sono rimasti altri due figli della vittima: un fratello e una sorella.

L’arma del delitto

Ieri, invece, è stata trovata una pistola, possibile arma del delitto. L’arma, un revolver a tamburo calibro 22, non denunciata, con due proiettili in canna e tre bossoli, è stata rintracciata a Giuliano, a casa di una sorella di Rosa. È spuntata proprio durante le perquisizioni: era stata lasciata in un beauty-case dell’arrestata ed è finita nel materiale sequestrato assieme al telefono cellulare e ad altri effetti personali della Capuano. Secondo gli inquirenti è compatibile con l’arma del delitto: manca solo la conferma dei Ris. Una prova ulteriore dopo le tracce di polvere da sparo trovate nell’abitazione mantovana dove la donna era tornata dopo il delitto.

L’omicidio

I fatti si snodano dalla mattina del 23 dicembre. Poco dopo le 9 viene scoperto il cadavere di un anziano ex bidello, Francesco Capuano. Nel 2010, andato in pensione, assieme alla moglie l’uomo lascia Napoli per raggiungere i due figli emigrati nel Mantovano: Rosa, appunto, e il fratello Ciro. Gli anziani coniugi si sistemano dalla figlia in una palazzina di via Biolcheria 13. Tre anni fa il bidello perde la moglie e, da allora, è Rosa a occuparsi di lui.

Il 23 dicembre padre e figlia scendono in garage per andare a fare la spesa. Poco dopo scatta l’allarme: lo dà la stessa Capuano, che racconta di aver trovato il padre sulla loro Panda, accasciato al posto di guida e coperto di sangue. All’uomo hanno sparato tre colpi in testa. La figlia dice ai carabinieri di averlo lasciato vivo e di essere salita in casa a prendere dei fazzoletti: la sua assenza però è troppo lunga (15 minuti almeno) per non suscitare perplessità.