Radiotelescopio da record mondiale: le antenne di Mantova in Australia

Nasce l’osservatorio internazionale Skao: 131 mila “alberelli” lombardi per captare le onde radio dell’universo

Le antenne di Mantova in Australia

Le antenne di Mantova in Australia

Mantova -  Il sogno si è concretizzato qualche giorno fa: una piccola impresa familiare, ma un’eccellenza nel settore della tecnologia radio, è stata scelta er partecipare a una delle scommesse più affascinanti dei prossimi anni, la scoperta dello spazio attraverso il radiotelescopio più grande al mondo. Lo Square Kilometre Arrey Observatory (Skao, nella definizione sintetica) è un progetto internazionale d’avanguardia, dal valore di 1,3 miliardi. Una tranche di 300 milioni di euro servirà in gran parte a finanziare l’istallazione di una foresta di piccole antenne, della forma simile a un albero di Natale: prima 78 mila, poi 131mila, concentrate soprattutto in Australia.

Proprio quegli alberelli ad altissima tecnologia portano il segno del made in Italy e sono frutto dell’ingegno e dell’inventiva dei tecnici della Sirio Antenne, gioiello tecnologico lombardo con sede a Volta Mantovana, azienda tra le coline moreniche rinomate più per i vini che per le industria hi-tech. Le antenne, battezzate Skala 4.1, hanno battuto la concorrenza internazionale e saranno le prime tessere del mosaico che arriverà a realizzare il nuovo grande radiotelescopio.

Le parole del direttore generale del progetto Philip Diamond e della sua responsabile, l’astrofisica francese Catherine Cesarsky, sono rimbalzate fino a Volta Mantovana a segnare un successo insperato ma a lungo inseguito. Lo staff dei tecnici mantovani da anni collabora con l’Istituto nazionale di astrofisica che ha sviluppato assieme al Cern la tecnologia di Skala 4.1. La prima fase prevede l’installazione di antenne logperiodiche (per fare un’idea, nel funzionamento sono simili a quelle televisive) destinate a una zona desertica dell’Australia, a circa 400 chilometri da Perth. In parallelo, per rendere possibile l’ascolto delle frequenze radio più lontane e irraggiungibili, il telescopio lavorerà sui dati raccolti in Sudafrica, nella zona di Cape Town, con un impianto gigante composto da 197 parabole.

Lo Ska Observatory , al termine di un progetto trentennale, giungerà così all’obiettivo di scrutare nei punti più estremi dell’universo. Il traguardo, con il completamento della costruzione dei due siti di osservazione e ascolto, è previsto nel 2028.

Intanto , però, la piccola ma combattiva azienda mantovana ha già raggiunto il risultato decisivo di essere divenuta partner della “serie A“ della ricerca internazionale nel suo settore. La competizione è stata serrata e non priva di difficoltà: la realizzazione di un primo prototipo delle antenne era stata affidata ai ricercatori inglesi, che assieme ai colleghi italiani e olandesi hanno studiato gli “alberelli-radio“. Col tempo, però, ci si è accorti che le prestazioni dell’antenna di Volta Mantovana erano superiori a quelle dello stesso manufatto assemblato a Cambridge.

Un successo che arriva mentre Sirio Antenne celebra quest’anno il mezzo secolo di vita: è stata fondata nel 1972 da Giuseppe Grazioli e dalla moglie Luisa Alberino. L’idea era quella di produrre in Italia antenne che in genere venivano importate dagli Stati Uniti e servivano per i primi “baracchini“ dei camion e altre limitate comunicazioni. Da lì in poi è stata una scalata tecnologica. Fino allo spazio.