Spot, testimonial, futuro: il pennello entra nel museo

Mantova, l’azienda famosa per una pubblicità degli anni ’80 diventata cult si racconta in una galleria dedicata al passato e alle sfide dell’innovazione

Pennelli Cinghiale, la pubblicità

Pennelli Cinghiale, la pubblicità

Mantova -  Un grande slogan, una grande storia. Lo spot televisivo dell’imbianchino in bicicletta con sulle spalle un maxi pennello da decenni entra nelle case degli italiani. La mantovana Pennelli Cinghiale, che lo fece proprio, oggi si lancia in un progetto ambizioso che vuole raccontare un’azienda, il suo fondatore, un territorio laborioso e una stagione irripetibile come quella del boom economico. A Cicognara, la frazione di Viadana a metà strada con Sabbioneta, nella fabbrica aperta a inizio anni Cinquanta, sta nascendo una “galleria del tempo“ multimediale.

Pennelli Cinghiale, l'azienda oggi
Pennelli Cinghiale, l'azienda oggi

Lui, Francesco Papi è stato rintracciato nel suo appartamento con vista sui tetti di Brera. Ma prima c’è Boldrini: classe 1921, scomparso nel 2014 a 93 anni, l’imprenditore inizia su un carretto. Col padre e il fratello scavalla i monti fino alla Lunigiana per andare a vendere scope magari la domenica davanti alle chiese. Lavoro duro, cibo frugale: per tutta la vita, dicono gli amici, il commendatore apprezzerà la buona tavola, dopo quella severa esperienza. Alla fine della guerra si mette in proprio, e fonda la Pennelli Cinghiale con sette dipendenti. Nel tempo, arriveranno a 120. «Siamo stati i primi a mettere in regola tutti gli operai, i primi nel dare loro la tredicesima. Ci hanno dato per morti in sei mesi». 

Presto Cinghiale cresce in Italia aggredendo anche mercati come quello siciliano e campano e nel mondo (nelle carte si trovano tracce dei primi contratti in Nord Africa, Europa, America del Nord e del Sud) scopre la grande distribuzione. Boldrini comprende l’importanza della pubblicità e della tv, ingaggia testimonial come Sandro Mazzola e si affida a un genio come Ignazio Colnaghi. Il “grande pennello“ sarà citato da personaggi che vanno da Dario Fo a Mourinho, da Checco Zalone a Fabio Volo.

Intanto, nel 1980 arrivano i computer, uno choc per l’epoca, un passo compiuto nonostante Boldrini amasse sentir frusciare la mazzetta degli ordini. La tradizione innovativa, che ha fatto dell’azienda una sorta di influencer ante litteram per le altre industrie della zona («I prezzi li facevamo noi») continua oggi con l’ingresso nel mercato di materiali e vernici d’eccellenza, come conferma l’amministratrice delegata Eleonora Calavalle, ai vertici dell’azienda con la madre e la sorella. E il futuro? Ce ne sarà molto nella galleria di Cicognara, che aprirà i battenti in estate, Covid permettendo: il Cinghiale continuerà a correre con macchinari d’avanguardia, prodotti di alto profilo ma anche con pittori contemporanei. Pennelli e vernici serviranno per la loro street -art.