Mantova, regina green: “Un taglio a costi e smog dallo studio dei percorsi”

Il Comune ha realizzato ciclabili e ciclopedonali per rendere più semplice e sicuro muoversi e ridurre lo smog. Stato e Regioni devono investire in accordi di programma pluriennali per sostenere la crescita dei mercati turistici

Il sindaco di Mantova, Mattia Palazzi

Il sindaco di Mantova, Mattia Palazzi

In Lombardia non ha rivali, In Italia è seconda solo a Trento: le statistiche più recenti confermano Mantova ai primi posti tra le città “green”. E tra quelle amiche della bicicletta. L’ultimo report di Legambiente la mette sul podio più alto nel capitolo delle due ruote. Un dato: nel 1998 nel capoluogo virgiliano c’erano 0,16 metri equivalenti di piste ciclabili per 100 abitanti, diventati 10,59 nel 2022. A questo boom non poteva essere estranea la strategia del Comune. Lo conferma Mattia Palazzi, sindaco al secondo mandato, che oggi raccoglie i frutti di scelte maturate nel tempo.

Perché la sua amministrazione ha puntato tanto sulla bici?

"Città come Mantova, per dimensione e distanza dai quartieri al centro storico, hanno tutte le condizioni per diventare moderne ed europee e le città moderne sono città più semplici e sostenibili. Abbiamo studiato per quasi un anno con telecamere e sensori gli spostamenti dentro la città, casa e lavoro. Abbiamo visto che quasi un terzo di questi, realizzando nuove ciclabili e collegando i quartieri al centro, risultano convenienti, in termini di tempo e costi, se fatti in bici, essendo sotto i 3 chilometri. Per questo da otto anni realizziamo ciclabili e ciclopedonali. Significa rendere più semplice e sicuro muoversi e ridurre lo smog".

Ci sono progetti per un ulteriore sviluppo delle ciclabili?

"Stiamo realizzando la ciclabile in viale Piave che consentirà la chiusura dell’anello dai viali al centro storico. Ma abbiamo in programma anche la ciclabile a Lunetta verso la Favorita (due zone relativamente lontane dal centro, ndr) e il quartiere Rabin, a Nord".

E piani di pedonalizzazione?

"Abbiamo aumentato le ztl: c’erano aree del centro storico dove le auto giravano in tondo più volte in cerca di un posteggio che non si trovava, producendo un danno ai residenti e inquinando. Però al contempo abbiamo dato avvio e ora inaugurato un parcheggio di 223 posti a 30 metri dal teatro Bibiena. L’obiettivo, creando sempre alternative possibili, è evitare giri a vuoto di auto nel centro, anche per questo da 6 anni abbiamo realizzato le navette gratuite dai parcheggi di piazzale Te e Campo canoa. Altre aree andrebbero pedonalizzate, ma prima serve trovare soluzioni per i parcheggi dei residenti".

Bici e turismo urbano, Mantova ha affrontato la sfida. Come valuta i risultati?

"La crescita è visibile e misurabile ed è un settore in espansione che sempre più connette paesaggio e territorio alla città d’arte. Ci puntiamo molto. Mi pare però che in Italia fatichino a investirci i privati, nonostante ci sia molto spazio per farlo".

Per esempio offrire in città ulteriori servizi destinati al turismo lento, in bicicletta?

"Sì, intendevo quello, come Comune abbiamo messo in campo diverse opportunità, dalla Mantova Card all’ostello che stiamo realizzando a San Nicolò".

Per tutto questo servono fondi, chi può contribuire?

"Stato e Regioni innanzitutto. Manca nel nostro Paese e anche nella nostra Regione la cultura degli accordi di programma pluriennali che farebbero davvero la differenza, agganciando alla crescita di mercati turistici gli investimenti pluriennali".