Castiglione delle Stiviere (Mantova) – La violenza è esplosa al risveglio. Si è scagliato contro il radiologo e l’infermiera che lo stavano assistendo: calci, pugni. Una furia. Il 68enne di Guidizzolo (Mantova) era arrivato in pronto soccorso nella serata del 20 novembre (sospetto trauma cranico dovuto a una caduta) ed era stato ricoverato nell’ospedale di Castiglione delle Stiviere, polo privato e convenzionato. Quando si è ripreso dalla sedazione, come ha raccontato la Gazzetta di Mantova, era in stato confusionale. Prima agitato poi irascibile, aggressivo. Irrefrenabile. Durante il trasferimento in Radiologia per la Tac ha colpito il medico al volto e gli ha spaccato il naso (setto fratturato, prognosi di trenta giorni). Poi ha sferrato una gomitata allo sterno dell’infermiera (contusione al petto, 23 giorni di prognosi).
I carabinieri di Castiglione, allertati dalla struttura sanitaria, hanno bloccato e denunciato il 68enne per lesioni gravi. «Questi episodi di violenza sono diventati intollerabili», ha spiegato Guerrino Nicchio, presidente del Gruppo Mantova Salus che gestisce l’ospedale di Castiglione. Dal confronto tra il manager e il Nucleo radiomobile dei carabinieri è emersa la necessità di un maggior controllo della zona ed è stato predisposto un dispositivo di sicurezza rafforzata nell’area dell’ospedale. L’Agenzia di controllo del sistema socio-sanitario lombardo registra ogni giorno una quarantina di attacchi a medici, infermieri e operatori socio-sanitari in servizio negli ospedali, nelle Ats e negli ambulatori pubblici e privati: si va dagli insulti alle minacce, spintoni e aggressioni fisiche. Il trend è allarmante e in continua crescita negli ultimi anni. In due terzi dei casi è il paziente a scagliarsi contro il personale. Quando non è il malato si fanno avanti minacciosi familiari, accompagnatori e caregiver. Le vittime invece non cambiano: indossano sempre il camice bianco.