Zelo Buon Persico, omicidio di Teresa Costanza: "Un alibi falso per il duplice delitto"

Le motivazioni dell’ergastolo a Giosuè Ruotolo per l’omicidio della lodigiana Teresa Costanza. L'altra vittima, Trifone Dragone

Il padre Rosario Costanza

Il padre Rosario Costanza

Zelo Buon Persico (Lodi), 12 luglio 2019 - Giosuè Ruotolo si è costruito un «alibi falso» per commettere il duplice delitto. Questo quanto riportato dalla Corte d’assise d’appello di Trieste che a marzo ha confermato l’ergastolo per il 29enne ex militare di Somma Vesuviana, accusato di aver ucciso con sei colpi di pistola a bruciapelo la lodigiana Teresa Costanza, 30 anni, originaria di Zelo Buon Persico, e il commilitone pugliese Trifone Ragone la sera del 17 marzo 2015 nel parcheggio del palazzetto dello sport di Pordenone.

Per i giudici c’è la mano di Ruotolo dietro al duplice omicidio. Infatti, per la Corte è chiaro che Ruotolo si trovasse «sul luogo del delitto e proprio all’ora del delitto stesso». Una presenza, secondo i giudici, che non può essere ritenuta «casuale o occasionale».

La difesa di Ruotolo, rappresentata dagli avvocati Roberto Rigoni Stern e Giuseppe Esposito, ora sta analizzando le motivazioni per preparare il ricorso in Cassazione. Per la famiglia di Teresa, Ruotolo è sempre stato l’unico colpevole. «Ruotolo non ha mai detto la verità – spiega il papà Rosario Costanza – È lui il colpevole del duplice omicidio e ora dovrà restare in carcere. È una persona cattiva e pericolosa. In questi anni non abbiamo mai ricevuto una telefonata dai suoi genitori: da parte loro solo lamentele per aver attaccato il figlio che oggi è in carcere per aver ucciso due ragazzi pieni di vita. Fino a quando avrò fiato e vita andrò avanti».

Per la Procura, Ruotolo aveva ucciso in un «clima di odio e sete di vendetta» maturato nei confronti di Teresa e Trifone. Qualche mese prima del duplice omicidio, Ruotolo aveva creato il falso profilo Facebook “Anonimo Anonimo”, attraverso il quale fingeva di essere una donna, amante di Trifone, che insidiava con ogni tipo di ingiuria Teresa Costanza per indurla a lasciare Ragone. Durante un chiarimento tra i due ex commilitoni, Trifone aveva picchiato Ruotolo e lo aveva minacciato di denuncia.

«A breve prepareremo una denuncia contro la caserma di Cordenons che sapeva delle tensioni tra Ruotolo e Trifone, ma non ha mai denunciato – dice Rosario Costanza –. Se avessero allontanato Giosuè si sarebbe evitata questa tragedia. C’è tanto ancora da dire e lotteremo». Intanto a fine giugno l’ex fidanzata di Giosuè Ruotolo, Rosaria Patrone, ha patteggiato 10 mesi di reclusione con sospensione della pena. La Patrone era accusata di favoreggiamento e false dichiarazioni al pm. Secondo la Procura di Pordenone l’ex di Ruotolo era a conoscenza del finto profilo Facebook. «Una condanna così bassa che è una vergogna – commenta Costanza – Ha ottenuto anche la pena sospesa. Stiamo tentando con la Procura di riaprire questa vicenda».