I tempi della giustizia influiranno su quelli della bonifica? Se lo chiedono in molti a Broni, dopo
il sequestro probatorio dei 140mila mq
ex Fibronit scattato
a quasi 16 mesi dalla conclusione a gennaio 2021 dei lavori del secondo lotto, svolti secondo la Procura
sia con frode nelle pubbliche forniture
sia con inquinamento ambientale. Ipotesi
da provare, specie
quelle relative "all’attuale presenza di sostanze nocive", come spiega
la Procura, con gli "accertamenti tecnici" per cui l’area è finita sotto sequestro.
Proprio ora
che sembrava quasi
in dirittura d’arrivo
l’avvio del terzo lotto della bonifica, già finanziato con 16 milioni,
che nel pluridecennale cronoprogramma doveva portare Broni al punto “amianto zero“ nel 2026. L’ex Fibronit, chiusa
nel 1994, era stata inserita nel 2002 tra i Siti
di interesse nazionale con la bonifica avviata nel 2007 con il primo lotto, concluso nel 2015, e proseguita con
il secondo, a bando
nel 2016 ma ora sotto inchiesta. Da giovedì
il Comune è stato nominato dall’autorità giudiziaria custode dell’area sotto sequestro.
Stefano Zanette