Sfratto ai clochard nell’ex ditta

I senzatetto trovati nella fabbrica dismessa avranno tempo sette giorni per lasciare gli spazi

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di Mario Borra

I sei senzatetto trovati sabato scorso in serata all’interno della fabbrica abbandonata ex chimica Gallay Mauser, che si affaccia su via Mochi, avranno tempo sette giorni per lasciare gli spazi dopo che vigili del fuoco e carabinieri erano intervenuti in seguito alla segnalazione di una colonna di fumo provenire dall’interno. Si trattava del tentativo di scaldarsi da parte degli occupanti, i quali avevano alimentato le fiamme all’interno di un vecchio fusto in metallo.

L’intimazione è arrivata da parte delle forze dell’ordine che hanno accertato come i clochard (di cui due donne) avevano trasformato una zona della maxi ditta dismessa in dormitorio.

Ma che il vecchio stabilimento, i cui accessi (almeno due) sono completamente fruibili, fosse diventato un rifugio era noto ormai da mesi, da quando cioè gli ultimi manufatti della confinante ditta Hexion erano stati abbattuti.

I “fantasmi“ non si erano volatilizzati, si erano semplicemente spostati di qualche metro. Nei prossimi giorni, è previsto un ulteriore sopralluogo da parte del personale dei servizi sociali e dei carabinieri che, congiuntamente, avvieranno un’ispezione all’interno del perimetro dei ruderi della vecchia azienda. Qualora trovassero di nuovo alcune persone all’interno (circostanza probabile), secondo l’indicazione emersa dall’amministrazione, sarebbero due le alternative che verranno prospettate: ritornare al paese di origine, con l’ausilio del Comune disposto a pagar loro il biglietto di sola andata, o recarsi in una delle case di accoglienza a Lodi, Piacenza o Cremona.

In città, almeno fino all’inverno appena trascorso, erano diverse le zone di rifugio di senzatetto: la sala d’attesa della stazione ferroviaria, il fabbricato accanto all’ex dancing Majorca, alcuni scantinati del complesso residenziale di viale Buonarroti, l’ex casa cantoniera tra Codogno e Casale.

Ieri è arrivato anche il commento della consigliera comunale del gruppo di centrosinistra, Codogno Insieme 2.0, Rosanna Montani, che sferza la maggioranza sul tema dell’accoglienza. "Cultura, istruzione e politiche sociali a mio avviso sono i veri investimenti sul futuro di una città. Non le “cenerentole“ della programmazione e dell’impiego di risorse economiche pubbliche".