"Franco, senti le mie mani?": gli abbracci ritrovati alla Rsa di Sant'Angelo

I primi a ritrovarsi, grazie al dono di Spi Cgil Lombardia, sono due coniugi, separati da un anno, in presenza della figlia

Maria Luisa e il marito Franco

Maria Luisa e il marito Franco

Sant’Angelo Lodigiano (Lodi), 23 febbraio 2021 - "Franco senti le mie mani? Siamo famosi, inauguriamo la stanza degli abbracci, presto saremo sul giornale". Una battuta per contenere l’emozione del momento. Sono le parole di Maria Luisa Girati di Sant’Angelo che, da dicembre 2019, ha il marito Franco, di 76 anni, ospite alla Residenza sanitaria assistenziale Cabrini di Sant’Angelo e ormai da un anno, per il Covid, non poteva più "toccarlo".

Ora, invece, grazie alla stanza degli abbracci donata dal sindacato Spi Cgil Lombardia, ha potuto finalmente riabbracciare il consorte e così la loro figlia Sara Daccò. Il pensionato, felice e frastornato, si è lamentato per quella che è una oggettiva verità, "la plastica è fredda", ma poi, non ha più lasciato le mani della sua donna. Intorno a loro c’erano il sindaco Maurizio Villa, i sindacalisti dei pensionati, che sperano di poter tornare presto in struttura, il direttore e il presidente della Fondazione. E’ stato proprio quest’ultimo, monsignor Ermanno Livraghi, a precisare: "Questo è un bellissimo passo avanti che permetterà incontri ulteriori rispetto a quelli protetti attivati, fin da subito, dietro le vetrate dell’ingresso. Ma dobbiamo pensare a quanto bisogno di carezze abbiano anche gli anziani allettati che, al contrario, non possono ancora sentire il contatto umano. Confidiamo nell’estensione della campagna vaccinale per un ritorno alla normalità".

Villa ha ribadito: "Un anno fa, in città, segnalavano i primi contagiati da Covid. E’ un momento particolarmente emozionante e di questi tempi questo dono fa bene al cuore". Con lui l’assessore Domenico Beccaria a sua volta molto felice per la novità.