
Don Alessandro Lanzani con i ragazzi a Ossona (Cavalleri)
Ossago Lodigiano (Lodi), 5 aprile 2017 - Escono alla spicciolata, prima ancora che il sole sorga, e si ritrovano alle 6.20, quasi tutti adolescenti tra i 15 e i 18 anni, nel cuore di Ossago Lodigiano, nella piazza dove sorge il Santuario della Mater Amabilis, venerata per le grazie elargite nel corso della sua storia ultracentenaria. Il pullman che dal paese li traghetterà verso la vita quotidiana, la scuola per i più, qualcuno già al posto di lavoro, non arriverà prima di un’ora. C’è tutto il tempo per un momento di raccoglimento - un fioretto in vista della Pasqua - la preghiera e poi la colazione in comunità, con le brioche appena sfornate che arrivano da Lodi. A trascinarli giù dal letto per questa avventura dello spirito e ad accoglierli in parrocchia è don Alessandro Lanzani, da sempre impegnato a cercare un dialogo con i più giovani, talvolta con una pizza, una serata al bowling o con l’impegno durante i campi estivi.
«È una proposta che ho lanciato per la Quaresima, un piccolo impegno di preghiera in preparazione della Pasqua che i ragazzi hanno accettato - spiega il sacerdote -. Non è facile trovare un momento che vada bene per tutti, tra impegni di studio, allenamenti e altre attività. La proposta nasce dall’esigenza di andare incontro ai ragazzi, in un piccolo paese dove tutti si devono svegliare molto presto per raggiungere la scuola o il lavoro. Ci incontriamo in chiesa per una decina di minuti: leggiamo il Vangelo del giorno, che è lo spunto di riflessione su come vivere la giornata. Ad esempio abbiamo trattato il tema del perdono. Il fatto di essere insieme facilita la preghiera. Poi arrivano le brioche calde e andiamo al bar dell’oratorio dove offro loro la colazione. Anche questo è un momento di condivisione - sottolinea - i ragazzi pensano alla giornata che hanno davanti, all’interrogazione, che sperano di evitare o che sanno già di dover affrontare.
Emerge qualche preoccupazione, tipica dell’età. Ci lamentiamo di questi ragazzi, che non vanno più in chiesa, ma momenti come questi sono piccoli segnali di speranza, un albero che cresce non fa rumore». Don Alessandro già da due anni porta avanti un dialogo cristiano anche con le famiglie, che si conclude con un momento conviviale. E domenica aprirà le porte del Santuario all’Inferno, quello di Dante, per una narrazione della Divina commedia «dalla selva oscura al paradiso, fra parole, immagini e musica».