Lodi, in Provincia scatta l'emergenza: "Serve nuovo personale"

Il neopresidente Passerini: «Mancano funzionari per le pratiche»

Francesco Passerini, sindaco di Codogno e presidente della Provincia di Lodi

Francesco Passerini, sindaco di Codogno e presidente della Provincia di Lodi

Lodi, 26 febbraio 2018 - «In ProvinciaServe l’entrata di nuovo personale». Francesco Passerini, della Lega, eletto presidente della Provincia da due settimane dagli amministratori del territorio, nel tracciare un primo quadro della situazione che ha trovato all’interno dell’ente, parla della necessità di integrare alcune figure dell’organico: «Ci sono debiti strutturali, noti a tutti - ha esordito -, ma vedremo se nel bilancio è possibile immettere nuovo personale. Rispetto a quando l’ente era a regime, con la presidenza di Pietro Foroni (Lega), prima della riforma Delrio, siamo passati da circa 180-190 dipendenti ai 109 attuali. Nei giorni scorsi un addetto al personale ha raggiunto la pensione e un tecnico ha vinto un concorso.

L’organico è stato depauperato, ci sono ancora tante figure capaci, ma non sono sufficienti. Le carenze riguardano soprattutto gli istruttori tecnici: serve tanto personale per istruire le pratiche in settori quali ambiente, territorio, strade. I problemi sono poi diffusi in un po’ tutti i settori. Ad esempio bisogna ridare dignità, con un funzionario responsabile di coordinamento, a polizia provinciale e guardie ecologiche volontarie. Oggi invece non c’è delega organizzativa, è come se non esistesse più un comando. Comunque ho chiesto una sorta di audit interno a tutti gli uffici per conoscere la situazione ed eventuali criticità e valutare come orientare i fondi: avrò il rapporto la prossima settimana».

Il neopresidente, che è anche sindaco di Codogno, vede tra le priorità «l’edilizia scolastica e le strade. Rispetto ad uno stanziamento, antecedente alla Delrio, di 2,2 milioni di euro l’anno, si è scesi a 930mila euro. Poi ci sono le partite stategiche del Parco Tecnologico e dell’Università, vorrei valorizzare la Foresta di Pianura ed avere una Consulta giovani».

Molto dipenderà, sottolinea Passerini, dall’esito delle elezioni: «Oggi non c’è governo, né regionale né nazionale, con cui interloquire. Vogliamo capire, ad esempio, se la Regione si farà carico di altre deleghe e se il Governo, dopo il fallimento della Delrio, prenderà in mano la questione province, ad un anno, negativo, trascorso dall’esito del referendum costituzionale. Credo nel rilancio della Provincia, o comunque di un ente intermedio, soprattutto per un territorio come il Lodigiano, composto in gran parte da piccoli Comuni».

Il fatto che i consiglieri di sinistra abbiano lasciato l’aula il giorno della convalida dell’insediamento, non lo preoccupa: «Abbiamo rispettato la legge, che non era stata neanche scritta da noi. Il Consiglio scadrà a settembre: noi andiamo avanti, senza chiudere mai la porta a nessuno».