Nel Lodigiano come in Trentino: 500 pioppi abbattuti dal ciclone

Addetti al lavoro per recuperare un po' di legname. Danni al Vivaio Costa per 250mila euro

I pioppi abbattuti nell'azienda agricola Vivai Costa

I pioppi abbattuti nell'azienda agricola Vivai Costa

San Martino in Strada (Lodi), 23 agosto 2019 - Un pioppeto di Lodi come la foresta di Paneveggio in Trentino: alberi sradicati o tranciati dalla forza del vento, con effetto domino. L'occhio del ciclone che lunedì 12 agosto ha colpito il Lodigiano è passato come una lama tagliente attraverso la 'foresta' di alberi ad alto fusto piantumati 10 anni fa nel vivaio dell'azienda agricola Vivai Costa, e ne ha sterminati circa 500, formando un canalone di legni franati a terra, senza vita, tra due ali di bosco in parte piegate, in parte rimaste illese.

"Le raffiche più forti sono durate pochi minuti ma c'era da avere paura anche a stare chiusi in casa: dal tetto sono caduti dei coppi e un comingnolo - ricorda Enrico Costa, 55 anni, che porta avanti lo storico vivaio di circa 35 ettari, situato in località Cà del Conte, avviato verso la fine degli anni '50 tra Lodi e San Martino dal papà Filippo -. Qui in cortile è caduto al suolo un palo della luce di cemento, nonostante l'intelaiatura in ferro: siamo rimasti senza corrente per più di 24 ore. Inoltre la tettoia è volata via, insieme ai pannelli solari che avevo da 9 anni e a parte del muro. A più di una settimana non ancora finito di verificare tutti i danni di ogni area del vivaio, dove molte piante sono state rovinate dalla tromba d'aria: stimo di averne perse almeno una 40ina di quelle del valore maggiore, di circa 700-800 euro l'una. Ho piante di 30-40 anni; tempo fa ho venduto degli aceri giapponesi alla regina Elisabetta. Ma di sicuro il più colpito è stato il pioppeto: la furia del vento ha inclinato molti alberi e ne ha abbattutti circa 4-500, circa il 20% del totale. Purtroppo erano alberi piantumati 10 anni fa e, dunque, 'maturi': avremmo fatto il raccolto entro 3 mesi. Ora sono per lo più inservibili, anche se si sta lavorando per recuperare il possibile: il pioppo, infatti, usato dall'industria per essere tagliato in fogli, una volta al suolo si deteriora subito. Mio papà, che andava in giro a vendere giovani pioppelle, era un vero esperto proprio di queste piante. Io non sono assicurato: un evento così, qui, a memoria d'uomo, non si era mai verificato. Alberi che per anni avevo trattato, potato, pulendo sempre il sottobosco, del valore di circa 150 euro ciascuno, oggi varranno 10 o 20 euro l'uno. In tutto, tramite il Comune, lunedì ho presentato alla Regione una richiesta di risarcimento danni di circa 250 mila euro".

Il primo intervento di Enrico Costa, appena finita la tempesta, comunque, non è stato nel proprio vivaio: "Con uno dei miei tre dipendenti sono andato lungo la Vecchia Cremonese, per tagliare gli alberi caduti, che impedivano alla gente di rincasare. I Vigili del fuoco sono stati impegnati fino a notte a liberare la via Emilia".