Parrocchiale preda dell’umidità, quadri a rischio

Codogno, sono i Misteri realizzati nel 1601 dal cremonese Mainardi detto il “Chiaveghino“

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Vent’anni fa esatti i quindici quadri raffiguranti i Misteri, realizzati nel 1601 dal pittore cremonese Andrea Mainardi detto il “Chiaveghino“, furono sapientemente restaurati da Ambrogio Geroldi di Crema e ricollocati all’interno della cappella della Madonna del Rosario nella chiesa parrocchiale di San Biagio. Veri e propri “gioielli“ d’arte e di fede che oggi, però, rischiano grosso a causa di infiltrazioni ed umidità.

Al momento, almeno da una visione esterna, le raffigurazioni non sembrano essere state intaccate nè si notano distacchi di colore: certo è che, almeno cinque cornici delle quindici opere totali sono però già state interessate dall’umidità e la doratura si sta lentamente deteriorando. Il timore è che se il tempo dovesse trascorrere senza un intervento di restauro, la situazione per le opere potrebbe sensibilmente peggiorare così come per il vicino quadro raffigurante i Re Magi in adorazione.

All’interno della cappella infatti vi sono “chiazze“ evidenti e l’intonaco decorato si sta staccando. Il costo del restauro dei Misteri allora fu di circa 14 mila euro, cifra che fu parzialmente coperta da un’elargizione della Fondazione Cariplo: a quello stanziamento, furono aggiunte le spese per l’impianto di sicurezza (ad oggi avvicinarsi alle opere è vietato e l’area è protetta dall’allarme) e per l’assicurazione. Anche altre parti della chiesa centrale di piazza XX Settembre sono “aggredite“ dall’umidità, soprattutto le colonne della navata centrale, interessate, insieme a gran parte del tempio, da un robusto restauro che risale ormai alla seconda metà degli anni ottanta.

M.B.