Oltrepò pavese: arte e natura da riscoprire

Pianura, collina, montagna in un unico territorio ricco di biodiversità e storia. Adatto a un turismo sostenibile attento alle tradizioni

Oltrepò pavese: arte e natura da riscoprire

Oltrepò pavese: arte e natura da riscoprire

Caratterizzato da una forma triangolare che ricorda un grappolo d’uva, l’Oltrepò pavese si colloca a sud di Pavia e più precisamente, come dice il nome stesso, al di là del fiume che rappresenta la “base” del triangolo. Al vertice troviamo invece il Monte Lesima che, con i suoi 1724 metri, ci porta già nel cuore dell’Appennino Ligure. Dalla base al vertice si snoda una ricchezza di paesaggi alquanto significativa se pensiamo che la superficie totale supera di poco i 1000 kmq.

Superato il Po incontriamo infatti ampie zone pianeggianti con i caratteristici pioppi, gelsi, campi di grano e granturco, per poi immergerci nei territori collinari ricoperti da vigneti, patria di marchi caratteristici come la Bonarda, la Croatina, il Pinot nero, e infine, seguendo la Valle Staffora, salire verso Varzi e addentrarci nell’Appennino Settentrionale. Perché parlare, oggi, di Oltrepò pavese? Perché dopo qualche decennio di stasi e rischio di spopolamento, oggi il territorio è protagonista di un importante rilancio turistico e di un interesse naturalistico che ha fatto registrare risultati confortanti. A sottolineare la notevole biodiversità del territorio si sono mossi anzitutto alcune fondazioni, enti territoriali e la stessa Legambiente: il progetto “AttivAree Oltrepò Biodiverso”, concluso nel 2020, è stato solo il punto di partenza per valorizzare e tutelare l’ecosistema del territorio.

Ad attrarre i turisti, ma anche a “rimotivare” i nativi dei luoghi con proposte a chilometro zero, sono anche altri fattori, di tipo enogastronomico, storico e sportivo. Basti pensare, per gli amanti del turismo eco-sostenibile, alla Greenway che collega Voghera a Varzi sul tracciato della dismessa linea ferroviaria, oppure ai numerosi agriturismi e ai percorsi per escursionisti sui crinali, come la Via del Sale, per secoli percorsa dai mulattieri che trasportavano in Liguria merci di vario genere, compresi i fiori del gualdo con cui si colorava il tessuto che venne scelto per i Blue Jeans.

E poi, per i più attenti alla qualità dei prodotti tipici locali, da menzionare il peperone di Voghera, il salame di Varzi (secondo alcuni “brevettato” addirittura dai longobardi), la brüsadéla di Romagnese.

Negli ultimi anni, infine, sono state potenziate le strutture sciistiche e ricettive sia sul Monte Lesima sia nella zona del Penice, il che ha fatto registrare un vero boom di presenze con tanto di ciaspole, motoslitte, bob e slittini. Anche per gli appassionati di arte e storia non c’è che l’imbarazzo della scelta: numerosi i castelli di origine medievale-rinascimentale, come quello di Oramala (che si narra abbia ospitato Dante Alighieri), di Montesegale, Zavattarello, Cigognola. Insomma, ce n’è per tutti gusti e per tutte le stagioni: un territorio, infine, facile da raggiungere poiché il suo “capoluogo” Voghera rappresenta uno dei più importanti snodi ferroviari del nord-Italia.