Lodi, nuovi poveri cresciuti del 30%

Al Centro di raccolta solidale sono 450 i pacchi alimentari che vengono consegnati ogni settimana

Raccolta di cibo solidale

Raccolta di cibo solidale

Lodi -  In coda per un pacco alimentare ci sono tanti lodigiani. Facce che fino a un anno fa non si erano mai viste in via Pace di Lodi. Quasi tutti cinquantenni con famiglia che con la pandemia hanno perso anche quei lavoretti occasionali che consentivano a tutti i componenti di vivere con dignità. E che oggi hanno bisogno di aiuto anche per riuscire a mangiare almeno una volta al giorno. Solo nell’ultima settimana sono state 450 le famiglie lodigiane che si sono rivolte al Centro di raccolta solidale (Crs) di Lodi per chiedere cibo. Un numero nemmeno immaginabile fino a un anno fa dalla struttura legata alla Caritas lodigiana, con un magazzino a Lodi e uno a Codogno, che dal 2014 lavora sul territorio per aiutare chi è in difficoltà economica.

A pesare è la pandemia, con tutte le conseguenze che ha avuto. Al Centro di via Pace di Lodi, nel quartiere Fanfani, la richiesta d’aiuto è sempre più alta ed allarmante. "La situazione è in costante peggioramento da novembre - spiega il responsabile Lorenzo Musitelli -. Siamo passati dalle circa 300 famiglie alla settimana del periodo pre-Covid ai 390 di novembre scorso e a oggi dove superiamo i 450 pacchi alla settimana. E la situazione è in costante peggioramento". A Lodi la consegna delle sportine con i viveri freschi e a lunga conservazione avviene tre volte alla settimana. All’interno ci sono barattoli di salsa di pomodoro, bottiglie di latte a lunga conservazione, legumi, ma anche cibi freschi e detersivi.

A tutto questo si aggiunge la consegna di 1.500 pacchi alimentari che vengono portati dai volontari del Centro ogni mese direttamente in 30 Comuni attraverso le parrocchie della provincia. "A chiederci una mano sono tante famiglie italiane che con la pandemia hanno perso il lavoro o che con le chiusure non riescono a trovare un impiego - sottolinea Musitelli -. Si tratta di cinquantenni che fino a pochi mesi fa non avevano bisogno di aiuto. Al Centro di raccolta stiamo lavorando praticamente ogni giorno". Una cinquantina i volontari: giovani, anziani e chi ha ottenuto la borsa lavoro del Comune. "Siamo ben organizzati - conclude Musitelli -. Non abbiamo bisogno di personale. Quello che serve è il cibo".