MARIO BORRA
Cronaca

A Maleo una marcia silenziosa per ricordare Elisa Conzadori, travolta dal treno quattro anni fa

Il 15 agosto 2020 la ragazza di Pizzighettone vede le sbarre del passaggio a livello alzate e attraversa la linea ferroviaria. Una vita spezzata a 34 anni e nessuna responsabilità ancora accertata da parte della magistratura

Una cinquantina fra amici e parenti stretti hanno liberato in aria dei palloncini in ricordo di Elisa Conzadori

Una cinquantina fra amici e parenti stretti hanno liberato in aria dei palloncini in ricordo di Elisa Conzadori

Maleo (Lodi), 15 agosto 2024 – “Si è sempre responsabili per quello che non si è potuto evitare”. Lo striscione che campeggia sul passaggio a livello che il 15 agosto del 2020 è stato teatro della morte di Elisa Conzadori, la 34enne di Pizzighettone travolta da un treno in corsa, è un duro atto d'accusa. Il tribunale, l'anno scorso, ha archiviato il procedimento che mirava a cercare i responsabili della possibile negligenza, visto che Elisa quel giorno passò tranquillamente con le sbarre alzate secondo cinque testimoni senza pensare che un treno passasse proprio in quel momento e la travolgesse.

Momenti di emozione e di lacrime questa mattina nei pressi del passaggio a livello di Maleo
Momenti di emozione e di lacrime questa mattina nei pressi del passaggio a livello di Maleo

Una marcia silenziosa e carica di dolore

Questa mattina, alle 10, una cinquantina di persone tra parenti stretti, padre, madre e sorella, e amici hanno promosso una camminata silenziosa, partecipata da una settantina di persone, che, partendo dal rondò tra Pizzighettone e Maleo, ha percorso una manciata di chilometri fino al punto in cui Elisa è morta. Ricordo, dolore e denuncia sono i sentimenti che hanno animato gli organizzatori che prima di partire hanno fissato uno striscione alla rotatoria con un passo di una canzone dei Coldplay, tanto amata da Elisa.

Poi è iniziata la camminata con uno striscione che non aveva bisogno di interpretazioni. “Elisa aspetta la verità”. Verità che nessun giudice ha voluto garantire alla famiglia ma che i parenti chiedono ancora a grande voce. “Speriamo riaprano il caso. Un giudice vuole risentire i testimoni”, ha detto il padre Walter. Una volta giunti al passaggio a livello della morte sono stati liberati una cinquantina di palloncini bianchi verso il cielo proprio alle 11.06, a ricordo del momento esatto di quattro anni fa quando si è consumata una tragedia assurda.