MILLA PRANDELLI
Cronaca

La legna “schiantata” diventa risorsa 2.0

L’impegno di Domenico Faustini: mantiene pulito il greto del torrente in Val Palo "Il materiale che recupero, fatto seccare, finisce in stufe e camini. E si risparmia"

PISOGNE (Brescia)

di Milla Prandelli

In un periodo in cui è sempre più importante tenere ruscelli e fiumiciattoli puliti al fine di evitare alluvioni e inondazioni c’è chi, per amore della sua terra, ha trovato il modo di unire l’utile al dilettevole, rendendosi utile all’ambiente e alle persone. Domenico Faustini, detto Menec, 65 anni e la moglie Elena Ravelli, 55, ormai da qualche anno si occupano della pulizia del greto torrente che scorre in Val Palot, a Pisogne.

Non solo: raccolgono la legna “schiantata” che non è stata recuperata, come per esempio parte di quella degli alberi abbattuti dalla tempesta Vaia o fatti seccare dal bostrico. Tutto quanto raccolgono viene poi utilizzato per scaldare casa o ceduto ad amici e parenti. La coppia di coniugi risiede nella frazione di Sonvico, sui monti di Pisogne, nelle cosiddette "frazioni alte". Tutti li conoscono e stimano, poiché oltre ad essere dei grandi lavoratori si adoperano per mantenere pulita la zona dove risiedono.

"Ci piace vivere in montagna – spiega Domenico Faustini, che non si separa mai dalla sua Elena – e ci piace fare qualcosa per tenerla viva. Raccogliere legna, dice il motto, fa bene e riscalda, sia quando si va a tagliarla o recuperarla, sia quando si mette nei camini e nelle stufe. Di questi tempi, poi, è anche un bel risparmio, dati gli aumenti dell’energia elettrica".

La zona della Val Palot da tempo è sotto la lente di ingrandimento, come molte altre aree montane, sia a causa della tempesta Vaia, sia del bostrico, un insetto che proprio dopo l’evento atmosferico che a a ottobre del 2018 ha distrutto ettari di bosco, sta proliferando. Se un tempo gli esemplari erano in numero contenuto, oggi sono troppi e dato che scavano cunicoli all’interno della corteccia stanno uccidendo molte piante. Molte di esse vengono recuperate dai coniugi Faustini.

"Domenico e sua moglie fanno un grande lavoro – spiega Giuseppe Quetti, ex guardia boschiva, esperto di montagna e Val Palot – purtroppo è notizia di pochi giorni fa che l’abete rosso più grosso presente su tutto il territorio comunale è seccato. Si tratta di un abete alto circa 35 metri, con un diametro 4,30 metri per circa 8 metri cubi di tronco. Dominava il viale che porta al Duadell in Val Palot. L’avevo segnalato alcuni anni fa alla Regione da inserire come albero monumentale. Ora non è più possibile".