CARLO D’ELIA
Cronaca

Amianto all’ex Sama di Borgo San Giovanni: "L’emergenza aumenta"

I residenti: "Le piogge recenti hanno ulteriormente rovinato tutte le lastre di eternit presenti. Ora temiamo per i terreni"

Alberto Zimbalatti, autore delle riprese, davanti al complesso mai bonificato

Borgo San Giovanni (Lodi), 26 novembre 2019 - Dodici mesi dopo nulla è cambiato. Come un anno fa, le lastre di eternit del capannone dell’ex fonderia Sama di Borgo San Giovanni sono ancora lì. A evidenziare per primo il problema, a fine novembre 2018, era stato un residente, Alberto Zimbalatti, attraverso le riprese effettuate con il drone sul complesso da oltre 35mila metri quadrati situato ai confini del paese e in disuso dal 2006 . Il video pubblicato da Zimbalatti nel sito industriale delle ex Sama, poi Officine Borgo, avevano permesso di riaccendere il dibattito sullo stato di conservazione e sui potenziali rischi per la grande quantità di amianto che costituisce il tetto della struttura. Una situazione di degrado dovuta alla chiusura della fonderia, specializzata nella produzione di componenti della celebre Mini minor, che negli anni dell’espansione arrivò a oltre 300 dipendenti, e che oggi è solo uno scheletro di cemento e acciaio potenzialmente pericoloso per l’ambiente.

«È passato quasi un anno dal mio video con un drone della ex Sama di Borgo San Giovanni - dice amareggiato Zimbalatti -. Purtroppo non è cambiato niente, anzi a seguito dell’alluvione di agosto nel Lodigiano molte lastre di eternit che ricoprono i capannoni si sono rovinati, e non immagino cosa filtri nel terreno dalle montagne di scorie». Sulla questione il Comune di Borgo San Giovanni non può fare molto. La struttura infatti era finita all’asta per la prima volta nel 2011, per un valore di 3 milioni e 833mila euro, l’ex Sama non ha mai trovato un compratore. E dopo l’ultimo tentativo a vuoto, nel settembre 2015, il curatore fallimentare, una volta autorizzato, aveva rinunciato ufficialmente a liquidarlo. Il Comune, quando il bene era ancora collegato alla procedura fallimentare, era riuscito a coinvolgere il curatore dell’ex fonderia che aveva portato avanti degli investimenti importanti, con una spesa di 250mila euro, per la rimozione di materiali all’interno del capannone. Ma la bonifica non è mai stata effettuata. «Mi chiedo se è possibile che alla Provincia di Lodi o alla Regione Lombardia, nessuno faccia niente per la bonifica - spiega Zimbalatti -. Io continuerò a fare di tutto per tenere alta l’attenzione».