PAOLA ARENSI
Cronaca

La dottoressa del 118 va in pensione: "Ho sempre dato il massimo"

Casalpusterlengo, Silvana Repetto ha soccorso centinaia di persone

Silvana Repetto coi colleghi

Casalpusterlengo (Lodi), 29 marzo 2017 - Vivavoce lasciato acceso per sbaglio durante un emozionante parto in casa, abbracci e risate con i colleghi, ore di straordinari per cercare di far star bene anziani e malati, una vita spesa per la professione, l’impegno per valorizzare i servizi di protezione civile, il rispetto per tutte le componenti del soccorso, un’umanità sfavillante e gli occhi buoni. E’ questo che la dottoressa Silvana Repetto di Montanaso, 62 anni il 3 maggio, lascia nel cuore di chi ieri ha festeggiato con lei la pensione. «C’è umiltà e la soddisfazione di aver sempre cercato di fare al meglio la propria parte e anche se, purtroppo, spesso per drammi. Però ricordo un emozionante e precipitoso parto in casa perché ho dimenticato il cellulare acceso e fatto piangere tutta la centrale» ha ribadito sorridendo. Laureata nel luglio 1980 in medicina e chirurgia a Genova, dove è nata, la dottoressa, ex residente di Pegli, ha lavorato due anni in anatomia patologica agli Ospedali Galliera di Genova, poi al policlinico di Milano ha preso la specialità in chirurgia e urgenza pronto soccorso con il luminare Vittorio Staudacher. Nel luglio 1989 è arrivata a Lodi, in chirurgia, con il professor Lodigiani e Natale Olivari ha spinto affinché fosse assunta. Nel 1997-1998 con i medici Beretta e Cantadore ha preparato l’avvio della centrale del 118 provinciale. Nel 2000 l’auto medica a Casale, poi a Sant’Angelo. Nel 2012, l’avvento di Areu Agenzia regionale per l’emergenza urgenza e il passaggio alla sala operativa della pianura di Pavia.

«I cambiamenti vanno vissuti come opportunità di miglioramento, poi sta a noi farli funzionare - ha commentato –. Io però in questo nuovo sistema di cure, con l’aziendalizzazione della sanità che favorisce il mantenimento di numeri e servizi ma penalizza il singolo paziente, non sono mai riuscita a inserirmi. Mio padre era un medico condotto e la domenica mi emozionavo nel vederlo dedicare il tempo libero ai malati più lontani da raggiungere in auto, gli portavo la valigetta». Repetto ha anche gestito il 118 in quanto forza di protezione civile negli eventi maggiori tenendo contatti in prefettura con il Centro coordinamento soccorsi funzione 2 sanità. Ora la sostituirà il dottor Gianluca Berti. «L’esperienza è faticosa ma regala l’amore dei volontari». Repetto ha partecipato al piano emergenza urgenza dell’azienda ospedaliera con i medici Pelucchi e Piccioni per il massiccio afflusso di pazienti e all’integrazione tra 118 e pronto soccorso, con diverse notti in piedi. «Ora con nostalgia passeggerò con il mio cane, nuoterò, starò con mia madre, salverò come sempre animali in difficoltà e soprattutto non dovrò più soffrire per non poter curare le persone come desidero, col cuore». paola.arensi@ilgiorno.net