Per sei lunghi mesi ha lottato contro il Covid. Ora il sindaco torna in servizio

Giovanni Cesari, primo cittadino di San Colombano, scrive ai suoi concittadini: ho sofferto, vi chiedo di rispettare le regole e vaccinarvi

Il sindaco di San Colombano Giovanni Cesari

Il sindaco di San Colombano Giovanni Cesari

San Colombano (Milano) - Il sindaco di San Colombano, Giovanni Cesari, è tornato in servizio dopo la battaglia contro il Covid. Sei mesi per guarire e oggi tanta voglia di voltare pagina e testimoniare che "la pandemia è una vera emergenza e occorre proteggersi". Il primo cittadino ha ripreso quindi le deleghe temporaneamente affidate alla vicesindaco Giuseppina Gazzola. La comunicazione ufficiale del suo ritorno al lavoro amministrativo, che, quando possibile, Cesari ha comunque cercato di seguire da lontano, è stata quindi inviata alla Prefettura di Milano.

"Dopo alcuni mesi di malattia e convalescenza, riprendo ufficialmente a operare nell’ Amministrazione Comunale. A causa del Covid19 ho passato mesi difficili per la mia salute. Posso quindi ben testimoniare che questa pandemia è una vera emergenza - spiega una lettera, diffusa tramite social -. Vi invito così ad applicare, per la salute vostra, dei vostri cari e vicini, tutte le norme cautelari utili a evitare il contagio. I vaccini sono molto importanti nel complesso processo di uscita dalla pandemia, vi chiedo di ben considerare la proposta vaccinale. Ognuno può contribuire direttamente, anche solo con comportamenti attenti e virtuosi, al miglioramento della situazione di emergenza”. E la precisazione: “Ho piena coscienza di quanta sofferenza questa pandemia ha generato e sta ancora generando, sia umana, sia sociale ed economica e quali preoccupanti condizionamenti avrà sulla vita di molti che sono ammalati. Pur con tutte le difficoltà del momento, confermo il mio impegno per la nostra comunità nel mantenere quanto abbiamo di positivo e anche nel ricercare la sua crescita, sviluppo e progresso. Il dialogo come metodo di relazione e il contributo variegato di tutti i cittadini, saranno fondamentali per progettare e costruire il futuro del nostro borgo".

Poi un appello ai giovani: "Questa situazione di emergenza, anche scolastica, vi faccia ben capire quanto sono fondamentale lo studio, la preparazione, l’impegno ed il sapere. Strumenti per costruire il proprio avvenire e quello del nostro paese". E pensando a quanto passato, il sindaco conclude: "Ringrazio il personale medico e paramedico dei vari reparti degli ospedali di Lodi e Sant’ Angelo Lodigiano, per la loro professionalità, sia medica che umana. Ringrazio le persone che mi sono state vicine e coloro che mi hanno espresso la loro solidarietà, chi in modo esplicito e le molte in modo implicito. Ringrazio i colleghi dell’Amministrazione comunale che, con impegno, hanno sopperito alla mia assenza. Ringrazio di cuore coloro che hanno pregato per me".