CARLO D’ELIA
Cronaca

Non solo boom di e-commerce, la cosmetica crede nei negozi

Lodi, la ripresa del settore secondo Erbolario: riscoperti gli esercizi di vicinato

Franco Bergamaschi, fondatore dell’Erbolario

Lodi, 13 settembre 2020 -  «Il futuro non sarà solo e-commerce: la pandemia ci ha fatto riscoprire anche i negozi di prossimità". Non ha dubbi Franco Bergamaschi, fondatore dell’Erbolario, azienda lodigiana con 42 anni di storia, famosa in tutto il mondo per i suoi prodotti naturali per la cura e il benessere del corpo. Durante il lockdown la realtà di Lodi avrebbe potuto rimanere sempre aperta ma, a massima tutela della salute di tutti i dipendenti (circa 200 dipendenti a Lodi), ha fermato le attività il 10 marzo scorso. Solo una parziale riapertura, qualche settimana dopo, per confezionare 38mila gel igienizzanti per le mani (prodotto già collaudato all’epoca della Sars) che sono stati donati a ospedali, Croce Rossa, Ordine dei medici, forze dell’ordine e strutture carcerarie. Poi la lenta ripartenza dal 15 aprile, riprendendo produzione, distribuzione ed e-commerce con personale fortemente ridotto.

L’azienda ha ripreso la regolare attività solo a maggio. "I tre mesi di emergenza lasceranno sicuramente il segno sui risultati del 2020 – racconta l’imprenditore Bergamaschi –. Ma nei momenti difficili noi italiani diamo il meglio: sarà ancora una volta così ". Il gruppo vanta una rete di oltre 5mila punti vendita: 3.200 erboristerie, 1.800 farmacie e parafarmacie, più 180 negozi a insegna. Attivo in 42 Paesi in tutto il mondo, l’Erbolario nel 2019 ha fatturato circa 80 milioni di euro. "L’emergenza sanitaria ha fatto esplodere gli ordini online con incrementi a tre cifre percentuali – sottolinea il fondatore dell’Erbolario –. Una dimostrazione di affetto e fedeltà da parte dei nostri clienti. Abbiamo puntato anche sul servizio “Click e ritira“, per prenotare e ritirare i prodotti nei nostri negozi. È una modalità che sarà utile soprattutto a Natale, periodo in cui lavoriamo di più, e che servirà a evitare attese lunghe e purtroppo pericolose".

Per Bergamaschi però il futuro del nostro modo di fare acquisti, soprattutto per la cosmetica, ma anche negli altri settori, non potrà mai essere del tutto digitale. "Per noi è difficile pensare un mercato solo digitale, perché le nostre clienti hanno sempre bisogno di un consiglio o di provare un prodotto prima di acquistarlo. Quando entra in un punto vendita il cliente ha bisogno di un’esperienza polisensoriale: dall’olfatto alla vista. In generale ho notato la riscoperta da parte del consumatore del negozio di prossimità: è una bella notizia per fare rivivere i nostri centri".