Codogno, il deputato leghista in isolamento: "Noi abbiamo agito per primi"

Parla l'onorevole Gudo Guidesi. "Roma avrebbe dovuto muoversi per tempo Adesso bisogna aiutare le economie colpite"

L’onorevole Guido Guidesi

L’onorevole Guido Guidesi

Codogno (Lodi), 24 febbraio 2020 - «Come vuole che si stia: siamo in casa, da venerdì. È importante uscire solo se è necessario. La priorità è di carattere sanitario quindi tutti dobbiamo attenerci alle regole. Siamo in una situazione che sta creando profondo disagio a intere comunità. Ma il governo ora deve pensare a intervenire rapidamente con un provvedimento che garantisca la tenuta economica del territorio Lodigiano". Codogno. Ieri pomeriggio. Guido Guidesi, 41 anni, parla dal suo cellulare. Deputato leghista in Commissione attività produttive, da venerdì scorso è uno dei ‘prigionieri’ dell’ordinanza anticoronavirus che ha cambiato le abitudini di tanti paesi. Come passa le giornate? "Resto in casa attaccato al telefono tutto il giorno, cercando di risolvere le questioni più elementari come informare i miei concittadini, che a volte trovano difficoltà a parlare col centralino istituito dal Ministero della salute, lavoriamo a contatto telefonico con prefetto, sindaci, regione e azienda ospedaliera". Come si svolge la vita in questi giorni a Codogno? "Si esce solo per le necessità: i supermercati aprono a turno, come farmacie e negozi". Che idea si è fatto sulle decisioni del governo? "Ci chiediamo tutti perché non si sia agito prima, invece di aspettare l’esplosione dei focolai. Se si è affrontata la situazione con questa incisività è perché la Regione Lombardia si è mossa per tempo insieme agli amministratori locali ben prima del Consiglio dei ministri". Quanto peserà il blocco totale delle attività sul territorio? "Tanto, purtroppo. Per questo chiedo al governo di intervenire con un provvedimento che garantisca la tenuta economica: ammortizzatori, moratorie fiscali e sostegno all’economia locale dovranno essere misure obbligatorie".