Codogno, alla fondazione Opere Pie yoga e preghiere ora sono dal vivo

Il progetto cerca di riportare gli anziani a recuperare la socialità persa a causa del covid-19

Gli ospiti di Fondazione opere pie fanno yoga a distanza

Gli ospiti di Fondazione opere pie fanno yoga a distanza

Gli anziani della prima zona rossa, ospiti nelle residenze sanitarie assistenziali di Codogno, sono stati i primi, frastornati e spaventati, a dover rinunciare al contatto fisico con i parenti. Realtà come la Fondazione Opere Pie si sono presto attrezzate per garantire almeno videochiamate, ma la maggior parete delle attività sono state comunque sospese per questioni di sicurezza. La priorità era salvare la vita ai fragili. Oggi si fa un passo in più, un grande balzo, possibile ancora una volta grazie alla tecnologia, per far sì che questa vita torni ad essere vissuta. Fondazione Amplifon e Fondazione opere Pie di Codogno condividono quindi il progetto “Ciao!”, rivolto alle residenze sanitarie assistenziali italiane e nato per favorire l’inclusione sociale delle persone più fragili. La struttura si è quindi dotata di nuovi sistemi interattivi di video-connessione di alta qualità e definizione. Impianti nati per creare un ponte virtuale tra gli anziani e la comunità. Grazie a sistemi di videoconnessione da 23”, 75” e 85”, acquistati con il supporto di Samsung Electronics Italia, Opere pie ha potuto e potrà ripristinare momenti di condivisione - come gruppi di preghiera, lettura giornali o incontro con volontari e scolaresche - e agevolare lo svolgimento di servizi utili: dai consulti medici ad eventuali impegni amministrativi o burocratici. Tutto recuperando lo spirito di unione e riportando gli ospiti ad essere protagonisti attivi della loro quotidianità. Perché far sentire queste persone coinvolte nella vita della loro comunità le aiuta ad andare avanti al meglio.

Allo stesso tempo, i sistemi di videoconnessione - che si baseranno su tecnologie e servizi sviluppati in partnership con Cisco e Durante - verranno utilizzati anche per veicolare contenuti originali e ricreativi, dai concerti allo yoga. Fondazione Amplifon Onlus, realtà aziendale del Gruppo Amplifon nata all’inizio del 2020, per favorire l’inclusione sociale delle persone più fragili, si è avvalsa anche del sostegno dell’attrice Cristiana Capotondi, coinvolta come ambasciatrice dell’iniziativa. 'Opere pie è quindi tra le Rsa, selezionate in collaborazione con Uneba, Unione Nazionale Istituzioni e Iniziative di Assistenza Sociale, che rispondono direttamente alle esigenze e alle abitudini delle comunità di anziani ospiti delle diverse strutture, interrotte o sospese durante gli ultimi mesi di emergenza pandemica' hanno spiegato il direttore generale Giovanni Grecchi e Stefano Boggi, neuropsicologo. Grecchi ha ribadito:'Il progetto si inserisce in un percorso iniziato corrispondentemente all’esigenza di prenderci in carico il momento della relazione tra gli ospiti, i familiari, considerando aspetto psicologico ed emotivo. Progetti moderni in varie ramificazioni e possibili anche grazie alle dotazioni. E questo, con Amplifon, è stato un salto di qualità. Ad oggi, nella struttura, l’accesso è libero con green pass, ma non tutti riescono a incontrarsi fisicamente. Boggi ha proseguito: "Ora, con l’obiettivo di coinvolgere tutta la residenza, attiviamo quindi anche comunicazioni che solitamente non potevano riuscire, come una signora che ha nipote a Dublino che chiede videoconferenze settimanali con la nonna. Poi ad esempio abbiamo un paziente afasico compromesso nel linguaggio che, finalmente, così si può vedere con la moglie e la figlia disabile, inserita nella Cooperativa Amicizia di Codogno, in contemporanea. Inoltre il vantaggio è essere messi in rete con altre strutture e imparare anche le strategie che offrono ulteriori contesti".

La dottoressa Maria Cristina Ferradini di Amplifon ha aggiunto: "Questo è il luogo simbolo del Paese, punto di partenza di una fatica collettiva dovuta al Covid e alla necessità di rivedere le relazioni. Questa alleanza con le Opere pie è preziosa, perché la realtà codognina è stata capace di anticipare e realizzare la nostra idea di sfruttare la tecnologia. La tecnologia non va correlata solo al momento pandemico, è comunque una potenzialità. L’intento originale era di costruire, comunque, un ponte, per supplire alle relazioni e alle attività mancanti". Vedasi lo yoga personalizzato a distanza per allettati, la possibilità dell’anziano di partecipare, applaudire e interagire, la preghiera e altro.