Chef lodigiano morto a New York, troppi interrogativi senza una risposta

Il rimpatrio della salma del 33enne dovrebbe avvenire venerdì

Lo chef Andrea Zamperoni (Ansa)

Lo chef Andrea Zamperoni (Ansa)

Lodi, 29 agosto 2019 - Chi ha usato la carta di credito di Zamperoni? Perché prendere un Uber per arrivare a poche centinaia di metri di distanza dall’abitazione? Cosa ha fatto Andrea dalle 2.30 alle 5? Che fine hanno fatto il protettore di Angelina Barini e le persone che erano solite derubare i clienti della donna? Questi sono alcuni degli interrogativi principali che attendono ancora una risposta per fare definitiva chiarezza sulla morte di Andrea Zamperoni, lo chef 33enne ritrovato morto al Kamway Lodge nel Queens proprio una settimana fa dopo quattro giorni di buio.

Le indagini proseguono, con la Barini ancora in carcere e che sembra decisa a non raccontare del tutto cosa sia accaduto a partire dalla notte tra sabato e domenica e il mercoledì del ritrovamento. I dettagli emersi fino ad ora sono sicuramente macabri, con la donna arrivata all’ostello alle 4.58 di domenica all’alba con l’uomo, per essere poi filmata alle 13.30 di lunedì mentre si recava in un vicolo per recuperare un recipiente e scoperta sempre nella camera numero 15 della struttura insieme al cadavere di Zamperoni, ad una motosega e a dei flaconi di candeggina, strumenti che il protettore voleva utilizzare per far sparire in una valigia il corpo del 33enne, mentre la prostituta avrebbe voluto contattare i soccorsi dopo averlo trovato esanime con sangue che fuoriusciva da naso e bocca. 

La comunità di Zorlesco è ancora sotto choc per quanto successo al “loro Andrea”, visto crescere con gli amici all’oratorio e negli studi per diventare uno chef, così come don Nunzio Rosi, il parroco della frazione di Casale, si attende tante persone nella chiesa parrocchiale per la veglia organizzata ormai da qualche giorno per questa sera alle 21. Dopo le novità avute nella giornata di lunedì e martedì, ieri invece nessuna notizia certa è trapelata dagli Stati Uniti: una delle più attese era, ed è, quella del ritorno della salma in vicolo Damiano Chiesa dove i genitori dello chef e tutta la famiglia nell’ultima settimana si sono chiusi nel silenzio e nel dolore, con il solo fratello gemello Stefano ancora lontano, ancora a New York, città in cui è arrivato da Londra, dove lavora sempre per Cipriani Dolci come Andrea, appena saputo del via alle ricerche del gemello. È comunque probabile che il rimpatrio avvenga domani, e non questa sera come era stato annunciato, per «motivi tecnici e burocratici». La famiglia al momento appare intenzionata ad allestire, almeno per alcune ore, una camera ardente nella propria abitazione, prima che nella vicina chiesa parrocchiale vengano celebrati i funerali, in occasione dei quali l’amministrazione comunale ha manifestato l’intenzione di proclamare un giorno di lutto cittadino. «La veglia voglio che sia un momento di unione e di vicinanza ad Andrea e a tutta la sua famiglia», spiega don Nunzio Rosi.