Chef lodigiano morto a New York: "Ci dicano almeno come e perché è morto Andrea"

Lo zio del 33enne: "Non ci sanno dare notizie". Attesa per l'autopsia

Andrea Zamperoni a New York (Facebook)

Andrea Zamperoni a New York (Facebook)

Casalpusterlengo (Lodi), 26 agosto 2019 - Angoscianti ore di attesa, sperando in una svolta delle indagini, per la famiglia dello chef 33enne Andrea Zamperoni, trovato senza vita a New York. «Non ci sono nuove notizie, per l’autopsia non sappiamo ancora nient - spiega lo zio Renato Dosi - L’unica cosa certa è che Andrea arriverà a casa ma non sappiamo quando, aspettiamo informazioni». Così prosegue l’angoscia per il silenzio degli inquirenti del Nypd, nella speranza che la Procura di Lodi riesca invece ad avere informazioni sfruttando l’apposito fascicolo conoscitivo già aperto. Tutto per capire cosa sia accaduto al capo chef di Cipriani Dolci, noto ristorante sul maestoso atrio di Grand Central e quando la famiglia potrà riaverlo con sé un’ultima volta prima dei funerali.

Nella frazione di Casale Zorlesco, come ha ricordato anche il parroco don Nunzio Rosi, che giovedì salle 21 ha organizzato una veglia nella parrocchiale, «non si commenta l’accaduto, ma si piange per la morte di un amico». La speranza è che l’autopsia, che stabilirà orario, data della morte e causa, dato che sul corpo dello chef non c’erano segni evidenti di violenza, possa dare una svolta. Resta soprattuttoda chiarire quel vuoto di 96 ore che riempie di dubbi gli inquirenti e la famiglia di Andrea, convinta che l’uomo si sia trovato nel posto sbagliato nel momento sbagliato.

Andrea è stato visto per l’ultima volta dal coinquilino alle 2.30 di sabato mentre saliva su un’auto Uber, il cui autista deve essere rintracciato. Proprio lui potrebbe dare alcune delle risposte che mancano. Il cadavere è stato ritrovato, per una chiamata anonima, all’ostello Kamway Lodge, mercoledì mattina. La denuncia è stata fatta lunedì a mezzogiorno quando i colleghi non hanno visto lo chef arrivare a lavoro e la mamma si è preoccupata perché non l’aveva sentito al telefono. A New York intanto ci sono il fratello gemello Stefano e la compagna, che stanno cercando di accelerare i tempi per il rimpatrio della salma. In una città con un omicidio al giorno e molti reati l’impegno investigativo è su più fronti e va per priorità. Il Kamway Lodge e l’abitazione in cui Andrea si era trasferito da poco, dopo aver lasciato quella fornita da Cipriani, distavano circa 5 minuti a piedi. Da capire quindi il perché dell’auto Uber. Lo chef abitava con un coinquilino nel quartiere del Queens, Elmhurst (casa su tre piani al 41-39 della 74esima strada).