Morta in A1, l'investitore: "Sono fuggito perché sotto choc"

Il 57enne di Bertonico arrestato per l’incidente di sabato ha risposto alle domande del gip. Confermata la misura dei domiciliari

I vigili del fuoco vicino all’auto carbonizzata su in cui viaggiava anche la vittima

I vigili del fuoco vicino all’auto carbonizzata su in cui viaggiava anche la vittima

Lodi, 19 febbraio 2020 - «Era molto buio , non andavo a una velocità elevata, stavo guardando lo svincolo autostradale di Casalpusterlengo quando ho impattato contro una macchia nera. A quel punto ho frenato bruscamente. Mi sono fermato e ho capito di aver investito una persona. Ero sotto choc e così sono ripartito". Queste le parole dette ieri davanti al gip di Lodi Francesco Salerno durante l’interrogatorio di garanzia dal 57enne di Bertonico, F.S., che sabato alle 5 del mattino sull’A1 verso Bologna, all’altezza di Ospedaletto Lodigiano, vicino alla linea ferroviaria su cui giacciono i resti del Frecciarossa deragliato quasi due settimane fa, ha investito e ucciso con la sua Fiat Punto, Madeline Mora Ramirez, 21enne di origini domenicane, residente a Langhirano (Parma) lasciandola sull’asfalto senza prestare soccorsi. Per il 57enne, risultato positivo alla cocaina, arrestato dalla polizia stradale solo poche ore dopo l’incidente, accusato di omicidio stradale e omissione di soccorso, il giudice ha confermato i domiciliari.

Il gruppo di quattro ragazzi pochi istanti prima del tremendo impatto stava viaggiando su una Nissan Juke quando l’auto è uscita di strada, schiantandosi contro il guard rail, vicino al luogo dove si trovava il Frecciarossa 1000 uscito dai binari. La macchina ha subito preso fuoco ma i quattro amici sono riusciti a uscire dall’abitacolo e a mettersi in salvo prima di essere anche loro avvolti dalle fiamme. La Fiat Punto del 57enne è però arrivata sulla compagnia di giovani falciando la 21enne. Madeline è deceduta a bordo dell’ambulanza poco prima di arrivare in ospedale a Lodi.

«È necessario valutare se la morte della ragazza è dovuta alla condotta del mio assistito – sottolinea l’avvocato del 57enne, Robert Ranieli di Milano –. Una prima risposta arriverà domani (oggi per chi legge, ndr ) dall’autopsia". Restano gravi le condizioni di V.P.E.A., 25enne dell’Ecuador, ancora in prognosi riservata all’ospedale San Gerardo di Monza. Gli altri due passeggeri, B.M, 20enne del Marocco, e F.M., 26 anni, di Parma, che avevano riportato solo contusioni sono già stati dimessi dall’ospedale di Lodi. All’inizio si era parlato di una possibile distrazione da parte del ragazzo marocchino alla guida, intento a osservare il Frecciarossa. Questa ipotesi è stata smentita dalla polizia stradale che ha invece parlato di possibile colpo di sonno. Versione confermata anche dal procuratore di Lodi Domenico Chiaro.