Elezioni a Legnano, ecco le tre 'incompiute' fra le priorità del prossimo sindaco

Biblioteca, Manifattura e piscina sono alcuni dei temi più urgenti sui quali i candidati alla fascia di sindaco dovranno confrontarsi

Le ex Fonderie Tosi

Le ex Fonderie Tosi

Legnano (Milano), 16 luglio 2020 - La data del voto si avvicina e i legnanesi si troveranno presto a confrontare programmi e progetti dei candidati sindaco, comprese le idee per il futuro che riguardano le grandi “incompiute”, le emergenze che da anni caratterizzano la realtà cittadina e che non hanno ancora trovato una soluzione.

La prima di queste è senza dubbio la biblioteca comunale: tralasciando i progetti di ampliamento della Marinoni di via Cavour, ipotizzati ma poi non portati avanti (eravamo nel 2000, si parlava di tre miliardi delle vecchie lire…), la storia recente inizia con il concorso di idee vinto nel 2008 da Lombardini 22: ubicazione prevista era il parco Falcone-Borsellino, spesa di circa 3milioni 900mila euro con un quadro economico che chiudeva a circa 6 milioni. Ma l’aria era già cambiata e la crisi mondiale aveva avuto riflessi anche sui bilanci dei Comuni tanto che il progetto venne accantonato e nel mirino entrarono le ex Fonderie Tosi, con una biblioteca da circa 3mila quadrati da “portare a casa” come utilità nell’accordo con i proprietari dell’area stessa. Nel 2012 la Giunta guidata dal sindaco Alberto Centinaio decise di percorrere la medesima strada: l’accordo cambiò in alcune parti, ma ci si sentì tanto sicuri da organizzare anche una sorta di “inaugurazione” della biblioteca che ancora non c’era. E mai ci sarebbe stata. La Giunta seguente, quella condotta da Gianbattista Fratus tornò al 2008 e ripropose l’idea della biblioteca all’interno dei giardini intitolati a Falcone e Borsellino: questa volta a vincere il concorso d’idea è stato lo studio parigino Substantial Architecture. Il progetto c’è, a bilancio per il 2021 ci sono cinque milioni di euro, ma saranno i prossimi amministratori a decidere se proseguire o accantonare l’idea per trovare una nuova strada per questa opera della quale si sta dibattendo ormai da molti anni.

La seconda incompiuta è l’area della Manifattura Legnanese: le ultime Amministrazione hanno intravisto la potenzialità e l’importanza del recupero di quest’area e tutte hanno identificato nel recupero strutturale della parte storica e nel suo utilizzo per la creazione di spazi dedicati alle attività culturali l’unico futuro possibile. Una cosa è parlarne, un’altra è però agire: se di acquisto all’asta da parte del Comune si comincia a parlare solo ora che il prezzo è calato a dismisura (da 21 milioni a 4 milioni di euro), è altrettanto vero che negli anni nessuno è neppure riuscito a sedersi al tavolo con la Soprintendenza per metter nero su bianco cosa tutelare e cosa no. Un’incertezza che ha chiuso la strada a ogni ipotesi di eventuale accordo con i privati.

Ultima necessità emersa è poi quella legata alla ricostruzione della piscina comunale, manifestatasi con i sinistri scricchiolii di una struttura apparsa minata fin nelle fondamenta. C’è chi propone ora la ricostruzione invece del recupero, un’idea che già era stata perseguita. Era il settembre del 2007, pochi mesi dopo l’elezione di Lorenzo Vitali a sindaco di Legnano. Allora a far immaginare un impianto in una diversa zona della città era stata la volontà di separare vasche coperte e piscina estiva. Il nuovo impianto coperto venne immaginato dunque in via Novara, ma l’idea non ebbe abbastanza “benzina” e non se ne fece nulla. Nella stessa zona troverà ora spazio l’impianto Forsu.