Legnano (Milano), 28 settembre 2020 - Scuola Mazzini, primo pomeriggio: riparte dal gesto ordinario dell’accogliere il figlio all’uscita da scuola la settimana decisiva per le sorti della coalizione che lo ha portato sino al ballottaggio del 4 e 5 ottobre. Lorenzo Radice, candidato di Pd, insieme per Legnano-Legnano popolare e riLegnano riparte da qui e dalle ultime decisioni della sua coalizione, che ha deciso di non accettare alcun tipo di apparentamento ufficiale con nessuna delle forze escluse al primo turno delle amministrative, siano esse la civica di Brumana, i Verdi o il Movimento 5 Stelle. Una decisione che paradossalmente sembra aver riportato serenità: “In realtà è successo proprio questo, ma solo perché dopo aver chiarito questo passaggio fondamentale a pochi giorni dal voto ho visto crescere in maniera esponenziale anche l’entusiasmo di quanti mi sono stati vicino fino ad oggi nella campagna elettorale: i rappresentanti di liste e partiti che mi hanno sorretto dal primo momento, sono ripartiti con un entusiasmo che mi è sembrato rinnovato e accresciuto – spiega Radice che pare essersi davvero tolto una dolorosa spina -. Io penso sia stata la decisione giusta anche se sono allo stesso tempo dispiaciuto che non sia stata trovata un’altra forma di collaborazione con le forze che ci sono più vicine dal punto di vista programmatico”.
Il lunedì dell’ultima settimana di campagna elettorale è dunque dedicato ai giovani, sia perché anche accogliere il figlio all’uscita da scuola diventa un’occasione per una seppure moderata e poco invasiva campagna elettorale, sia perché la giornata di oggi prevedeva poi, oltre a un classico banchetto elettorale in piazza San Magno, incontri organizzati dal suo comitato con gruppi di giovani: “Qui mi conoscono già in tanti – spiega Radice nel parco giochi all’uscita da scuola, mentre a pochi passi da lui Monica Berna Nasca, candidata nelle fila del Pd che lo ha seguito come un’ombra dal primo giorni di campagna elettorale distribuisce volantini – e quindi con molti di loro ho già parlato e provato a spiegare il nostro progetto. Continueremo così, come abbiamo cominciato la campagna elettorale impegnandoci a comprendere i problemi dei cittadini”.
Radice è sollevato dall’aver risolto il nodo degli accordi elettorali, ma sa bene che deve recuperare dieci punti percentuale rispetto al primo turno e che ogni giorno e ogni incontro sono importanti: “Mi dispiace solo che Toia non abbia accettato un ultimo confronto in questa settimana che ci separa dal voto – conclude -. Abbiamo impegni, è vero, ma ci saremmo potuti mettere d’accordo. Pazienza, è un’occasione persa”.