Rete del gas e sicurezza: ecco i rischi col Bonus 110

Regole non rispettate in una ventina di edifici in cinque città del Legnanese: Dopo i controlli dei tecnici di Aemme richiamati all’ordine i progettisti

Ponteggi per il rifacimento della facciata: in alcuni casi il cappotto ha creato problemi

Ponteggi per il rifacimento della facciata: in alcuni casi il cappotto ha creato problemi

Legnano (Milano) -  Una ventina di edifici in cinque diversi Comuni dell’Alto Milanese, condomìni nei quali cui dopo un controllo è risultato evidente che, a fronte degli interventi che si stavano mettendo in atto, le regole di sicurezza per quanto riguarda i tubi della rete gas non venivano rispettate: nella metà di questa situazioni, poi, la condizione complessiva può addirittura essere definita "critica". Il Bonus 110 ha aperto un’autostrada per chi, soprattutto negli edifici ormai datati, aveva necessità di guadagnare le due agognate classi energetiche in più spendendo quasi nulla, ma i tempi ormai ristretti e una certa confusione che si è venuta a creare strada facendo hanno complicato le cose.

L’esito è proprio questo: Senza entrare nel ginepraio della cessione del credito, anche sul fronte della sicurezza collegata agli impianti del gas, in una ventina di casi nei Comuni del Legnanese i tecnici di Aemme linea distribuzione (che hanno competenza e responsabilità sulla rete gas sino al contatore dell’utente, ma non hanno poteri sanzionatori), hanno identificato problemi. Una situazione che ha spinto l’azienda controllata da Amga spa ad accendere la spia rossa d’allarme, richiamando all’ordine i progettisti e provando a fare chiarezza. Qual è il problema? Il più delle volte lo strato di coibentazione della facciata "chiude" al suo interno anche le tubature della colonna portante, secondo un criterio che, sottolineano da Linea Distribuzione, crea numerosi problemi: "Inglobare le tubazioni del gas all’interno dei pannelli isolanti che vengono apposti sopra le facciate - spiegano i tecnici dell’azienda - sarebbe contrario alle norme e, inoltre, potrebbe seriamente mettere in pericolo l’incolumità dei residenti, qualora si palesasse la necessità di un intervento tempestivo".

Il risultato è che, nei controlli effettuati (vengono verificate solo situazioni conosciute, quindi i numeri sono in difetto), sono stati riscontrati problemi in 14 edifici a Legnano, tre a Parabiago, due a Rescaldina uno a Canegrate e a Villa Cortese. "Due di queste situazioni a Parabiago sono state opportunamente risolte per tempo, portando i contatori a terra all’esterno o spostando i tubi in accordo con il condominio - spiega Francesco Pituello, l’ingegnere di Ald che ha preso in mano la situazione da poco più di un mese -. In dieci casi stiamo gestendo la situazione a partire dai contatti con amministratori e condomini per effettuare rilievi opportuni e formulare un’adeguata proposta tecnica. In nove casi, infine, la situazione è invece critica con lavori già eseguiti, tanto che, a tal proposito, invieremo una lettera all’amministratore del condominio".