
Da sinistra Umberto Maerna, Luca Del Gobbo e Massimo Garavaglia
Magenta (Milano), 24 novembre 2024 – Dieci chilometri e 900 metri di strada. È la tratta A della superstrada Magenta-Abbiategrasso-Vigevano il cui progetto è in fase di esecuzione e verrà concluso entro la fine del mese di gennaio. Il via libera definitivo è arrivato dopo la sentenza del Tar del Lazio che ha rigettato tutti i ricorsi. Ieri mattina in Casa Giacobbe il sindaco Luca Del Gobbo, insieme al senatore Massimo Garavaglia (Lega) e all’onorevole Umberto Maerna (Fratelli d’Italia) hanno fatto il punto della situazione per le ricadute che il prolungamento a sud della Boffalora-Malpensa avrà sul territorio.
Collegamenti più semplici
“Finalmente mettiamo la parola fine a questa telenovela”, ha commentato il senatore Massimo Garavaglia. “Questa strada renderà più semplici i collegamenti tra i Comuni – ha aggiunto il sindaco Del Gobbo – guardiamo cosa è accaduto con la Boffalora Malpensa, la stessa cosa accadrà per raggiungere Abbiategrasso da Magenta, basteranno pochi minuti”. Del Gobbo pensa a come sarà la Magenta del futuro, con la riqualificazione dell’area Saffa, già acquistata e che disporrà di un’infrastruttura importante.
“Quando si fece la Boffalora-Malpensa la nostra città perse una grande occasione – continua – con l’amministrazione di centro sinistra. Erano gli anni in cui si discuteva dell’alta velocità”. Il discorso si proietta sulla rotonda della statale 11 che crea code chilometriche verso l’autostrada A4 e Marcallo con Casone. “Il progetto iniziale era diverso – aggiunge – ma qualche amministratore di Magenta ritenne giusto non partecipare alle riunioni in Regione perché il governatore era Formigoni. Non avendo partecipato ai tavoli Magenta non ha portato a casa nulla, solo grazie al centro destra abbiamo costruito un parcheggio in prossimità della stazione”.
Il pensiero a Labria
Vena polemica anche da parte del senatore Garavaglia che ripercorre la storia. “All’epoca la giunta di sinistra di Magenta, con Giuliana Labria sindaco, aveva una posizione molto ideologica. Erano per la mobilità dolce, che non ho mai capito di cosa si tratti”. Il senatore Garavaglia seguì i lavori insieme ad Arluno e Bernate Ticino. “La sfortuna era il no al cavalcavia sulla statale 11 – aggiunge – con relativo incremento di inquinamento e traffico perché non venne fatto il sovrappasso”.
E si arriva ai giorni nostri. “Numerosi sono stati i ricorsi strumentali di Cassinetta e Albairate che hanno rallentato tantissimo il progetto aumentandone i costi – aggiunge – Il rammarico è che sono state perse delle occasioni. Per ora non si può modificare il progetto, ma si potrà pensare a delle modifiche nel tempo. E l’aggiunta potrebbe essere proprio il cavalcavia alla rotonda sulla statale 11”. Dello stesso parere l’onorevole Maerna: “Non abbiamo mai avuto posizioni ideologiche – conclude – lo stesso tratto iniziale della Magenta-Malpensa non venne realizzato a quattro corsie nel nome di una mobilità dolce che ha causato tanti gravi incidenti. Anche a quello dovremo pensare, a rivedere quel tratto”.