SILVIA VIGNATI
Cronaca

Legnano, la Bottega del pane è ‘storica’. Il riconoscimento in Regione al fornaio dalle mani d’oro

Nicolò Grazioli porta avanti l’attività del nonno Sergio e del papà Massimo

Nicolò Grazioli porta avanti l’attività del nonno Sergio e del papà Massimo

Nicolò Grazioli porta avanti l’attività del nonno Sergio e del papà Massimo

"È il risultato del lavoro iniziato da mio nonno Sergio e proseguito da mio padre Massimo". Nicolò Grazioli commenta così il premio ricevuto dalla Regione: in città la sua Bottega del pane e Fossati arreda sono fra le 66 imprese storiche di Milano e provincia che hanno ottenuto il marchio identificativo. Nei giorni scorsi si è svolta la cerimonia a Palazzo Lombardia. L’iniziativa, voluta dall’assessore regionale allo Sviluppo economico Guido Guidesi, con la collaborazione delle Camere di commercio, è dedicata a negozi, locali e botteghe che hanno svolto il proprio esercizio senza interruzioni per un periodo non inferiore a 40 anni.

"La nostra attività è nata nel 1973, e fino a oggi abbiamo lavorato tutti i giorni", dice Nicolò. Da otto anni alla guida dei negozi (dopo la prematura scomparsa del papà Massimo) Nicolò ai premi è piuttosto abituato. Fornaio dalle mani d’oro, capace di sposare tradizione e innovazione, a 33 anni ha un palmarès di tutto rispetto: Ambasciatore del gusto, formatore Slow Food Italia per il pane ai cereali, da anni nella classifica dei migliori panificatori d’Italia del Gambero rosso, con il massimo riconoscimento “Tre pani“.

"Ma questa volta è diverso, non ho avuto un premio per la qualità dei prodotti, bensì per un lavoro mandato avanti, di generazione in generazione, con amore e continuità – prosegue –. Questo riconoscimento di attività storica ci permette anche di accedere a bandi e sovvenzioni". Lo ha spiegato l’assessore Guidesi: "Oltre al riconoscimento, come Regione abbiamo messo in campo un bando riservato alle imprese storiche nell’albo regionale, così da sostenerle negli investimenti: dalla riqualificazione del locale agli interventi di restauro, dalle iniziative di innovazione ai processi per la trasmissione d’impresa. Negozi, botteghe e locali storici incarnano lo spirito della Lombardia e spesso sono il risultato di una storia imprenditoriale familiare portata avanti con successo e dedizione".

"Ho notato che, oltre a me, i giovani premiati erano davvero pochi – fa notare Nicolò –. La mia speranza è che i figli facciano tesoro dell’esperienza di lavoro dei loro padri e non la buttino via, ma la alimentino sempre, non interrompano una storia di tradizione". La mamma Mariangela aggiunge: "Per fare ciò, ci vuole passione, spirito di sacrificio e senso di responsabilità". Che a Nicolò, e lo ha dimostrato, non mancano. Ma lui ridimensiona: "Ogni lavoro non costa forse fatica?".