Inveruno, la passione di Mascetti: "Così m’invento i giochi da tavolo"

Nell’era della Playstation, Roberto Mascetti resta fedele alle tradizioni

Roberto Mascetti con uno dei suoi giochi da tavolo (Studio Sally)

Roberto Mascetti con uno dei suoi giochi da tavolo (Studio Sally)

Inveruno (Milano), 24 luglio 2018 - Quarant'anni, una laurea in storia contemporanea, con una tesi sul pensiero socialista e democratico di Pietro Nenni, un diploma in chimica industriale e due grandi passioni: l’insegnamento e il gioco. Roberto Mascetti è un inventore di giochi da tavolo.

«I maggiori ideatori di giochi sono i bambini. Cos’è il gioco? È un portale che ci fa conoscere l’immaginario umano». Attraverso il gioco si accede all’immaginazione, alla conoscenza. «Il gioco, soprattutto con i bambini più piccoli, consente un miglior approccio dal punto di vista umano con l’alunno ma anche dal punto di vista conoscitivo», afferma Mascetti. Attraverso il gioco è più semplice apprendere le reali potenzialità di uno studente che non attraverso una montagna di esercizi. «Si può vedere, ad esempio, che tipo di memoria ha più sviluppato, se quella visiva, uditiva, se è in grado di fare configurazioni logiche», spiega Mascetti. Il quale in questi anni ha inventato una decina di giochi da tavolo per bambini dai cinque-sei anni in su, e altri quattro sono in fase di sperimentazione. «Ho creato giochi di avventura, giochi di scacchiera, un’evoluzione della battaglia navale, alcuni giochi di memoria. Non c’è niente di nuovo nel creare un gioco: la semplice invenzione del regolamento e la realizzazione di un prototipo sono qualcosa che mi piace davvero molto ma che non mi soddisfano appieno. Ho trovato un grande piacere, invece, in qualcosa che non mi aspettavo: la realizzazione pratica del gioco, la scelta dei materiali, l’idea di racchiudere un mondo in una confezione – spiega Mascetti –. Ho la fortuna di avere una compagna che ha creduto moltissimo in questo mio folle progetto di diventare game-designer e che mi da una preziosa mano soprattutto per il fatto che è in grado di fare ciò che io non so fare per nulla, ovvero la parte grafica dei progetti».

Il suo primo lavoro nacque quasi per caso, appena conclusa la tesi. «Avevo tra le mani le navette di Axis and Allies della scatola Guadalcanal. Mi venne da pensare che ero stufo di cambiare e modificare le regole di vecchi giochi residuati dell’infanzia. Così in poche ore nacque il mio primo board game: Real Navy. Nacque su pezzetti di carta che via via sono divenuti qualcosa di più. Da allora ho lasciato libero sfogo alla fantasia». Fondamentali sono state le partecipazioni alle fiere di settore, sino al 2015, con i prototipi dei giochi. «Alle fiere portavo i prototipi e li sviluppavo con numerosi test, giocando con altre persone». Mascetti on segue un percorso specifico durante la creazione dei suoi giochi, alcuni prendono vita da un concetto generale, come il Murigiö: una situazione in cui un giocatore dà la caccia a un altro giocatore in una precisa ambientazione: gatto contro topo. «Altri giochi nascono partendo da quella che è la fine, ovvero dalla confezione, come il Tien, un gioco piccolo e rapido contenuto in un sacchettino altrettanto piccolo e rapido».