A scuola torna il dialetto legnanese: in cattedra gli insegnanti attori

Parabiago, l’iniziativa della compagnia “I Sempr’alegher“: "Racconteremo i mestieri di una volta"

Da 33 anni la compagnia di Parabiago porta in scena le tradizioni e la cultura del territorio non solo a teatro ma anche nelle Rsa della zona

Da 33 anni la compagnia di Parabiago porta in scena le tradizioni e la cultura del territorio non solo a teatro ma anche nelle Rsa della zona

Parabiago (Milano) – Il dialetto entra a scuola. La compagnia teatrale “I Sempr’alegher“ di Parabiago da 33 anni mette in scena commedie in dialetto legnanese. Dopo teatri e Rsa è pronta a parlare in dialetto nelle scuole durante le ore di lezione. "Per noi non è una novità, abbiamo già fatto questa esperienza in passato nelle scuole elementari di San Lorenzo con una esibizione voluta dalle figlie di Felice Musazzi, laTeresa dei Legnanesi". Adesso si replica per mostrare agli alunni delle elementari Felice Gaio di Parabiago i mestieri con attrezzi d’epoca e parlando in dialetto.

«Abbiamo scelto di rappresentare quattro mestieri, i più significativi, riferendosi al passato quando tutto era rigorosamente fatto a mano con ingegno fatica e tanto sudore: Paisan, Magutt, Lignamè e Calzular". Parabiago ha un forte legame con la cultura dialettale. Il 10 gennaio del 1921, 103 anni fa, nella frazione di San Lorenzo di Parabiago, nacque Felice Musazzi, colui che diventò il fondatore e l’ideatore de “I Legnanesi“, un uomo che ha permesso, attraverso il teatro, di trasmettere la tradizione e la cultura dei cortili.

A Parabiago, nella sua città natale, è stata intitolata la scuola primaria di San Lorenzo. Inoltre, è stata realizzata una mostra presso Villa Corvini, per esaltarne la storia, il teatro, l’uomo e il personaggio. Eppure il dialetto lombardo sta sempre più diventando lingua morta. Il lombardo è tra i dialetti meno apprezzati in Italia. A rivelarlo è un sondaggio proposto dalla piattaforma di apprendimento Preply, che ha sondato le preferenze degli italiani al fine di scoprire quali sono gli idiomi locali più apprezzati e quelli meno graditi.

I partecipanti al sondaggio sono stati intervistati da un istituto di ricerca di mercato indipendente. Il lombardo (o meglio, tutte le sue numerose varianti) figura al quinto posto tra i dialetti che piacciono meno, battuto - in ordine di classifica - da napoletano (22,8%), sardo (11,4%), siciliano (10,5%), veneziano (9,1%). Il lombardo, con il 9% delle preferenze (in questo caso ‘negative’) è grossomodo alla pari del veneziano come dialetto meno amato fra quelli del nord Italia.