GABRIELE MORONI
Cronaca

Attentato Barcellona, i familiari di Bruno Gulotta in Spagna per la commemorazione

Il cuore dei legnanesi: raccolti 230mila euro

Bruno Gulotta

Legnano, 9 agosto 2018 -  Il 17 agosto sarà a Barcellona per il giorno del ricordo. Rivivrà tutto il terrore, tutto il dolore del 17 agosto di un anno fa, la visione del furgone killer che li punta, mentre Bruno tiene per mano Alessandro e lei spinge la carrozzina con Aria, sette mesi. Bruno che spinge il bambino verso di lei che lo afferra, il van la sfiora, prende in pieno il suo uomo. Terminata la celebrazione, mescolato il suo dolore con quello di tanti, Martina Sacchi tornerà a Legnano, alle cure dei bambini, al suo lavoro in un centro commerciale. Per la compagna di Bruno Gulotta, informatico trentacinquenne, una delle sedici vittime dell’attentato sulla Rambla, ogni giorno, da un anno a questa parte, è uno sforzo costante per conquistare un simulacro di normalità. 

Con il sostegno dei familiari, degli amici e dei colleghi di Bruno, responsabile marketing della rivista di informatica “Tom’s Hardware”. Sono 230mila gli euro che la Fondazione intitolata a Bruno Gulotta ha raccolto con donazioni e con un grande concerto a Legnano. Sono serviti e servono a Martina per l’affitto dell’abitazione dove si è trasferita con i figli all’inizio di quest’anno e per pagare le utenze. Al resto provvede lei con il suo lavoro e la forza dei suoi ventotto anni..  Michela Cerini, avvocato di Busto Arsizio, è il legale incaricato dalla Fondazione Gulotta di seguire Martina e i suoi due bambini. «In Italia, si sa, certe procedure non sono mai velocissime. Ma siamo sulla strada giusta. Già dallo scorso anno siamo in contatto con la prefettura di Milano per il riconoscimento di Martina e dei due figli sia come familiari di una vittima del terrorismo sia come essi stessi vittime del terrorismo, dal momento che erano presenti sul luogo dell’attentato. È necessaria una sentenza che accerti a qualità di vittima del terrorismo. La scorsa primavera è arrivato dal ministero il riconoscimento di una provvisionale per i due bambini. Abbiamo presentato istanza al giudice tutelare di Busto Arsizio perché Martina venga autorizzata all’incasso di questa somma. Poi si vedrà per il riconoscimento globale di quanto previsto dal Fondo per le Vittime del terrorismo».

Cerini aggiunge: « Mi auguro che questo avvenga in tempi ragionevoli. In Italia la ‘macchina’ si muove poco alla volta, è lenta, ogni incastro richiede il suo tempo. Tutte le istanze sono state fatte. Il primo riconoscimento è venuto con la provvisionale. Speriamo che il resto venga in tempi brevi. Capisco che ora che siamo al primo anniversario tutto possa sembrare più lento, più faticoso. Ma si arriverà alla fine». 

Avvocato, chi è, oggi, Martina? “E’ una donna molto forte. Dopo tutto quello che le è capitato, è riuscita e riesce ad andare avanti. In questo anno tanto difficile la sua presenza non è mai mancata accanto ai suoi bambini, così piccoli. Non è mai stata assente. Certo è sostenuta dalla sua famiglia, ma con i figli c’è sempre stata lei, per la scuola, la scuola materna, la gestione quotidiana. È vero che i bambini danno una grande forza. Martina, nella tragedia, ha saputo trovarla per prima cosa dentro di sé”.