Omicidio Marco Perini, la mamma alla Procura: "I presunti assassini sono liberi, perché?"

Ebe Pagliari non accetta l'archiviazione definitiva sul caso del figlio, assassinato 21 anni fa ad Abbiategrasso

Ebe Pagliari con la foto del figlio Marco Perini

Ebe Pagliari con la foto del figlio Marco Perini

Abbiategrasso (Milano) -  Ebe Pagliari non ci sta. L’archiviazione definitiva sul caso del figlio Marco Perini, assassinato nelle campagne di Abbiategrasso 21 anni fa, è un colpo troppo duro. Proprio adesso che la Procura aveva individuato i due presunti responsabili del delitto. Due nomadi che vivevano in un accampamento vicino all’abitazione dell’agricoltore che risultano irreperibili. E così Ebe Pagliari scrive alla Procura di Milano e pone una domanda. “Ci sono degli assassini liberi di girare – dice la donna – hanno ucciso e possono farlo ancora. Possibile che non sorga questa preoccupazione?”.

A condurre gli inquirenti sulla pista nomade è stata una donna, anch’essa nomade. Ha fatto tre nomi, suoi parenti. Uno è deceduto per cause naturali, gli altri due non si sa dove siano finiti. Ma non ci saranno indagini per cercali. Se verranno trovati durante un controllo casuale il caso si riaprirà, ma senza dispendio di energie. È proprio su quella donna che Ebe Pagliari punta l’attenzione e nello scritto inviato in Procura aggiunge: “Le dichiarazioni della donna nei confronti dei presunti assassini devono essere chiarite. Certo, sono passati 21 anni dall’omicidio ed è tutto più difficile. Sono convinta che quella persona non ha detto tutto. C’è dell’altro e spero proprio che lo si scopra”.

È questa la domanda che sta tormentando Ebe Pagliari e che ha sottolineato nella lettera mandata in Procura. Per quale motivo quella persona ha taciuto per così tanti anni? È emerso che avrebbe appreso dell’omicidio fin dal 2005 e di non avere detto nulla per coprire il fratello, poi morto per tumore. Una spiegazione che non convince Ebe Pagliari che conclude amaramente la lettera. “Fin dall’inizio le indagini sono state condotte malamente con errori imperdonabili. Agli assassini e a coloro che hanno mancato ai propri doveri dico una cosa: ‘La vita, prima o poi, vi presenterà il conto’”.