Permettere ai ragazzi di origine albanese, nati e cresciuti in Italia, ma non solo questi, di conoscere la lingua e le tradizioni del Paese della penisola balcanica. La proposta è stata formulata dall’associazione Albanesi in Bià ed ha subito trovato il consenso dell’amministrazione comunale che ha messo a disposizione gli spazi dell’istituto comprensivo Terzani, in via Legnano. "Questa iniziativa è nata soprattutto per promuovere la cultura italo-albanese sia al fine di insegnare la lingua madre ai ragazzi che per evitare che dimentichino la nostra cultura – spiegano dall’associazione –. Il corso non è solo per figli di albanesi. È aperto anche ai bambini e ragazzi italiani che vogliano scoprire nuove lingue e fare nuove conoscenze".
"Abbiamo accolto questa proposta come un segno di apertura e di collaborazione che l’amministrazione comunale ha scelto di portare avanti tramite un accordo che prevede la concessione dello spazio e l’onere a carico dell’associazione di provvedere a pulizie e vigilanza – commenta l’assessore alle Politiche Educative Marina Baietta (nella foto) –. Riteniamo infatti, che la cultura e la conoscenza reciproca rappresentino lo strumento più efficace per avviare un reale processo di inclusione, in grado di comprendere anche impegni e responsabilità verso l’ente che si è reso disponibile ad accogliere la proposta". L’associazione raggruppa gli albanesi che abitano ad Abbiategrasso e nei paesi limitrofi. Due volte all’anno, a giugno e a novembre (nella ricorrenza del ricordo dei defunti), gli albanesi di radunano nella chiesa di san Pietro per assistere alla messa che viene celebrata in lingua albanese.
G.Ch.