
Luciano De Paola con il presidente Evaristo Beccalossi
Lecco, 7 ottobre 2015 - «Lecco è una piazza pesante: ci deve essere voglia e attaccamento alla maglia». Luciano De Paola si presenta così ai tifosi della Calcio Lecco. Da ieri è ufficialmente l’allenatore bluceleste al posto di Sergio Zanetti, esonerato domenica dopo la sconfitta contro la Bustese. «Prediligo il 4-3-3 - afferma il tecnico -, ma il mio gioco sarà in base ai calciatori che avrò in squadra».
Già contattato dal patron Daniele Bizzozero lo scorso campionato, solo ora è arrivato sulle sponde del Lario. «Sono contento di avere la sua stima, ma ho scelto di venire a Lecco solo per lavoro. Quando alleno non guardo in faccia nessuno». De Paola ha incontrato i giocatori che sabato sera giocheranno con la Pro Sesto. «Voglio far divertire i tifosi, i giocatori devono dare il massimo per riportare il pubblico allo stadio. Fuori dal campo non voglio sapere cosa fanno, ma quando sono sul campo devono lavorare a testa bassa per raggiunge l’obiettivo». Ex centrocampista con presenze in serie A vestendo le maglie di Cagliari, Lazio, Atalanta e Brescia, De Paola ha iniziato la carriera da allenatore al Cremapergo nel 1999, mentre era ufficialmente ancora un calciatore, spostandosi poi, per sette anni, nella primavera delle Rondinelle. Nel campionato 2007-08 la sua prima esperienza alla guida di una squadra maggiore, con l’Arezzo, militante in serie C1, dove è stato esonerato a ottobre a causa degli scarsi risultati. È passato poi al Darfo Boario, in serie D, raggiungendo i playoff nella stagione 2009-10.
Nel 2012 ha ottenuto la salvezza con il Seregno, mentre nel campionato successivo non è riuscito a fare altrettanto con il Trento, senza nemmeno passare dai playout. Nel 2013 ha assunto la guida dell’AlzanoCene, compagine militante nel girone B di serie D, e anche questa volta non è riuscito a salvare i bergamaschi. Lo scorso anno ha guidato il Piacenza, con ambizioni ben superiori, senza però trovare la promozione in Lega pro. E ora, a Lecco, l’obiettivo è quello di riuscire dove l’anno scorso ha fallito.