SANDRO PUGLIESE
Sport

Basket Costamasnaga: "I segreti del nostro successo''

Parla il direttore generale Fabrizio Bicio Ranieri: Il club di basket femminile è il gioiellino di un comune da 4800 abitanti. 400 tesserati, 35 squadre in campo, 4 centri minibasket

Matilde Billa (Costamasnaga. Basket serie A femminile) )

Costamasnaga (Lecco), 12 aprile 2020 -  La prima volta era stata volta ormai 25 anni fa, solo un anno, poi i costi erano diventati insopportabili e il Basket Costamasnaga era tornato nel sommerso. Una lunga ricostruzione, passo dopo passo, puntando sul settore giovanile, sia femminile che maschile, fino alla grande gioia del ritorno in A1 la scorsa estate dopo 4 scudettini giovanili in 3 anni. Simbolo del progetto Matilde Villa, solo 15 anni, ma già lanciata in quintetto in serie A dove ha viaggiato a 8.3 punti.

Opera del direttore generale Fabrizio Bicio Ranieri e tutti i suoi collaboratori che hanno contribuito a rendere sempre più brillante questo gioiellino di un comune da 4800 abitanti. 400 tesserati, 35 squadre in campo, 4 centri minibasket: "Noi ci siamo sempre considerati un servizio alle famiglie, all'atleta singolo, allo sport in generale. E' per questo che lo facciamo" Come state affrontando questa situazione? "Abbiamo resistito fino a quando era possibile, anche rischiando qualcosa, pensavamo che il nostro scopo sociale andasse perseguito fino all'ultimo. Abbiamo chiuso subito la parte amatoriale, ma tenuto aperta quella agonistica, poi quando la situazione è precipitata ovviamente abbiamo finito. Quello che abbiamo chiesto a Lega e FIP è, però, di organizzare al più presto possibile il futuro. Poi appena ci sarà la possibilità ripartiremo, tanto le vacanze le abbiamo già fatte a questo punto, metteremo tutte le possibilità al servizio dei nostri atleti".

Un bilancio del vostro ritorno in Serie A "D'estate si diceva che la squadra non fosse attrezzata per affrontare il campionato. Quando è stato sospeso eravamo salve con ben 3 squadre sotto di noi. Una grande soddisfazione. Ancora di più per il lavoro tecnico sviluppato in questa annata e la voglia di allenarsi, anche a livello individuale. Riuscire a creare questa cultura sportiva, ancor di più nelle donne che hanno trasformato la loro passione e divertimento in un obiettivo di vita. Se penso alle macerie raccolte nel lontano 1996..." Ora dove si trovano le vostre ragazze della Serie A? "Abbiamo subito deciso di liberare le professioniste, una decisione umana e di prospettiva considerando la stagione subito agonisticamente finita. E' tornata negli USA solo Frost, mentre Pavel (anche se contratto risolto) e Davis (ha un biennale) sono rimaste qui, si sentono più protette in Italia. Le due italiane sono tornate nelle loro regioni, ma saranno pronte a tornare se ci sarà la possibilità di tornare anche solo ad allenarsi''.

Costamasnaga è molto di più della semplice Serie A1 femminile, con un movimento giovanile decisamente in salute, anche maschile. Cosa le dà più soddisfazione di tutto quel che avete cotruito in questi anni? "Vedere l'interscambio completo che c'è all'interno della nostra società. Con i maschietti presenti a vedere le partite dell'A1 femminile o le ragazze a vedere quelle della D. Riuscire a creare passione ed entusiasmo a tutto il nostro movimento, ma anche a tutta la zona. Ricordo la fila, due anni fa, per entrare al palazzetto a vedere le finali nazionali Under16. Pur essendo un paesino microscopico abbiamo coinvolto tutta la cittadinanza nella nostra passione. Ora anche il settore maschile sta crescendo molto''.

Qual è il vostro punto di forza? "Quello che ci differenzia è il rispetto che abbiamo sempre portato per le famiglie e per gli atleti. Noi ci siamo sempre considerati un servizio per loro, i valori sociali e sportivi sono alla base di tutto. Il lavoro sul campo, quasi ormai è quello più facile, è tutto il resto che è complicato, ma fondamentale. Ed è poi questa differenza, che poi ci permette anche, in un ultima istanza, di cogliere anche risultati sportivi''.

Questo stop che impatto avrà sul vostro movimento? ''E' impossibile da immaginare. La mia paura è che fermandoci troppo a lungo poi davvero ripartire sia molto complicato. Riportare i bambini in palestra, stimolare di nuovo i genitori a fare sacrifici, non sarà facile. Già siamo uno sport un po' di nicchia, se finisce che ci nascondiamo economicamente si rischia molto. Quando la salute lo permetterà noi siamo disponibili a ripartire il prima possibile, che sia anche 30 luglio. Vogliamo ridare emozioni''.

Dando una speranza, nella prossima stagione sarà soddisfatto se... "Se riusciremo ad aggiungere qualcosa ancora al nostro progetto. In questo momento non possiamo sapere cosa, ma ogni anno vogliamo aggiungere un tassello, aumentando la qualità del nostro servizio''.