Lecco: spunta da una collezione privata un disegno attribuito a Leonardo da Vinci

Ma è giallo. Per il massimo studioso italiano del Genio, Pietro Marani, " bisogna andare cauti, segno debole"

Il disegno a sanguigna raffigurante una testa di Cristo

Il disegno a sanguigna raffigurante una testa di Cristo

Lecco, 18 novembre 2020 -  Leonardo, si sa, è trattato come una star. Così tutto quello che lo riguarda scatena sempre un grande entusiasmo e, talvolta, anche piccoli e intriganti misteri. Come questo disegno inedito a sanguigna raffigurante una testa di Cristo, conservato a Lecco in una collezione privata, attribuito recentemente alla mano del genio di Leonardo da Vinci. 

A dare la notizia della scoperta è stato l’International Committee Leonardo da Vinci: in un comunicato ha precisato che "lo studio di ricerca condotto sarà presentato in una conferenza a Firenze prossimamente, non appena finirà l’emergenza e si potrà nuovamente fare conferenze e convegni". L’attribuzione, con uno studio di oltre 60 pagine, porta la firma della studiosa e ricercatrice internazionale Annalisa Di Maria, membro del Comitato di esperti di arte e letteratura del Centro per l’Unesco di Firenze.

Si mostra scettico il più grande studioso italiano di Leonardo, Pietro Marani, per il quale è necessaria una "grande cautela", poiché "il disegno è debole, non pare avere le caratteristiche tipiche del tratto leonardesco. Basta guardare le pupille, e poi anche i capelli, sembra più un parrucchino. Non mi sembra un disegno autografo", conclude tranchant. Marani altro non vuole aggiungere, "mi riservo di vedere dal vivo questo disegno" e quanto al Comitato internazionale che rivendica la scoperta dice di "non conoscerlo" ma di "aspettarsi una pubblicazione scientifica", non solo una conferenza stampa. "Ricevo quotidianamente telefonate di persone che credono di avere un Leonardo in casa, Leonardo fa sempre notizia", conclude. Dal canto loro, però, i collezionisti privati hanno messo a disposizione l’opera per gli studi di laboratori, di analisi del foglio di carta antica e per gli esami fotografici: è emerso che "il foglio utilizzato per questa sanguigna è databile intorno al XVI secolo", sostengono gli esperti.

Secondo Di Maria, che è membro del Comitato internazionale ‘Leonardo d Vinci’, il disegno di Lecco avrebbe tutte le caratteristiche della mano di Leonardo, come proverebbe "il volto raffigurato posto di tre quarti come la gran parte dei soggetti dipinti dal maestro di Vinci, cioè in movimento e con una impressionante dinamicità". Secondo Di Maria sarebbe questo di Lecco "il vero volto del Salvator Mundi di Leonardo, un bozzetto e uno studio che con molta probabilità e come gran parte di altri lavori del genio di Vinci non fu mai portato sulla tavola e a compimento". L’ipotesi della Di Maria smentirebbe così l’attribuzione a Leonardo del famoso quanto controverso “Salvator Mundi” venduto all’asta a prezzo record.