ROBERTO CANALI
Cronaca

I ricercatori danno la caccia al "suono" del virus

In Svizzera si sviluppa un’applicazione in grado di riconoscere l’impronta del Covid dalla voce dei contagiati

La startup è sviluppata dal Politecnico di Losanna e si chiama Vocalist Healt

Como, 21 ottobre 2020Mentre in Italia si fa la coda per sottoporsi ai tamponi e ci si arrovella sull’efficacia dei test salivari, in grado di rivelare se una persona è positiva in un quarto d’ora, in Svizzera il Politecnico di Losanna sta lavorando a una App in grado di riconoscere l’impronta del Covid semplicemente da un colpo di tosse. Sembra fantascienza e invece è il risultato di una ricerca, serissima, condotta da medici e scienziati elvetici partendo dai dati dell’organizzazione Mondiale della Sanità, secondo cui il 67,7% delle persone che hanno il virus presentano anche una tosse secca e priva di espettorato, al contrario di quella grassa, tipica di un raffreddore o di un’allergia.

Dalla primavera scorsa la startup del Politecnico di Losanna, Vocalist Healt, si è messa a raccogliere ed elaborare migliaia di registrazioni inviate dai malati di Covid che sono stati sottoposti a una serie di testo come contare da 50 a 70 o fare un colpo di tosse. Le registrazioni sono state poi analizzate con un programma di intelligenza artificiale che ha isolato un’impronta vocale presente nelle voci dei malati, che non compariva in quella delle persone sane. I ricercatori stanno elaborando una App che permetterebbe di rilevare il virus nel suono emesso durante un colpo di tosse ed emettere una diagnosi immediata.

L’applicazione è in fase di elaborazione e potrebbe essere utilizzata come screening preventivo accompagnato, per coloro che risultassero positivi, dalla verifica attraverso il tampone. Del resto la curva dei contagi è in crescita anche in Svizzera dove ieri si sono registrati oltre 3mila nuovi contagiati nella sola giornata di ieri 137 dei quali in Canton Ticino. Da lunedì anche oltreconfine sono vietati tutti gli assembramenti con più di 15 persone nelle aree pubbliche e nei luoghi chiusi è necessario indossare la mascherina che va tenuta anche nelle stazioni ferroviarie, negli aeroporti e alle fermate di autobus e tram. Ristoranti, bar e locali notturni rimarranno aperti senza limitazioni di orario, ma è possibile consumare solamente se seduti al tavolo, sia all’aperto sia al chiuso.

Sul fronte del lavoro, i datori sono tenuti a seguire le relative raccomandazioni dell’Ufficio federale della sanità pubblica ed è caldamente raccomandato il telelavoro per ridurre i contatti e le possibilità di contagio. Un provvedimento che verrà esteso anche ai frontalieri che temono una nuova serrata ai confini, com’era capitato la primavera scorsa quando la Svizzera unilateralmente aveva deciso la chiusura dei valichi minori. A rimetterci sono stati i lavoratori italiani costretti a rimanere in fila anche tre ore per poter raggiungere il posto di lavoro oltreconfine.