Visite mediche, sì alla tecnologia. Ma sempre “di persona“

L’indagine condotta dallo Spi Cgil tra gli anziani: il 60% vuole un rapporto diretto con il dottore

Le visite mediche "a distanza" ai pazienti over 55 di Valsassina e Alto Lario non piacciono, preferiscono il rapporto "a tu per tu" con il proprio dottore. È quanto emerge da un’indagine condotta dai volontari dello Spi Cgil di Lecco, in base alla quale i più maturi preferiscono ancora recarsi di persona in ambulatorio per parlare con il proprio medico curante, sebbene due su tre siano disponibili a sperimentare nuovi strumenti tecnologici e ad aprire le porte alla telemedicina.

Gli intervistati ritengono prioritario il rapporto diretto con il medico: il 60% comunica con il suo medico di base recandosi direttamente in ambulatorio, il 27% via telefono, il restante 13% via email o messaggi WhatsApp. Quasi il 90% di chi si reca personalmente dal medico dichiara di farlo perché preferisce incontrarlo di persona, meno di uno su dieci perché non in grado di usare strumenti come tablet, smartphone o computer, perché non ha fiducia nella tecnologia o perché teme che il controllo non sia sufficientemente efficace. Tuttavia più del 50% pensa che la tecnologia possa aiutare a controllare meglio le sue condizioni di salute e il 67% è disponibile a sperimentare nuovi strumenti. Tra chi già utilizza la tecnologia in ambito sanitario, ricette elettroniche e prenotazioni delle vaccinazioni sono i due servizi più usati. D.D.S.